Michael aspirante killer a 18 anni: «Preparava un massacro in stile Columbine»

Michael Piggin
​Aspirante killer di massa a 18 anni. Voleva portare in una cittadina inglese l'orrore del massacro nella scuola americana Columbine, in cui morirono 13 studenti nel...

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​Aspirante killer di massa a 18 anni. Voleva portare in una cittadina inglese l'orrore del massacro nella scuola americana Columbine, in cui morirono 13 studenti nel 1999. Si chiama Michael Piggin il 18enne di Loughborough, Inghilterra centrale, che viene definito dalla stampa britannica come «neonazista teenager» ed è a processo alla Old Bailey di Londra per aver messo insieme un arsenale con bombe artigianali e pistole ad aria compressa allo scopo di colpire la sua ex scuola, la locale università, gli uffici del comune, un cinema e una moschea.




La polizia ha trovato il lungo elenco di bersagli (incluse le persone da eliminare) fra gli scritti del giovane, arrestato nel febbraio 2013 quando aveva 17 anni e di cui le autorità non avevano ancora rivelato l'identità. In un diario e in alcune registrazioni Piggin aveva espresso il suo odio xenofobo e la sua rabbia contro il mondo: invitava la Gran Bretagna e l'Europa a sollevarsi e combattere contro l'islam. «Sono pronto a morire per la mia causa», aveva affermato, indicando come suoi nemici dai suoi ex compagni di scuola e insegnanti ai cittadini musulmani.



In alcune foto pubblicate dalla stampa si vede Michael ritratto in fotografie, simili a quelle dei killer della Columbine, in cui indossa un lungo trench scuro e una sorta di divisa militare. Il ragazzo, che è affetto dalla sindrome di Asperger, si è anche definito come un sostenitore della English defence league, il controverso gruppo estremista inglese rinomato per la sua xenofobia, e si ispirava al personaggio di Joker nella versione di Heath Ledger e a tutta una serie di film violenti. «Le armi a sua disposizione non erano certo dei giocattoli, ma rappresentavano una minaccia mortale - ha dichiarato il procuratore Max Hill - la sua sindrome di certo non diminuisce la sua capacità e abilità di commettere i reati di cui è accusato». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino