Choc in Maremma Lupo decapitato: la testa appesa in strada con un cartello che inneggia allo sterminio

La foto del lupo decapitato (Ansa)
Un altro lupo ucciso. Ancora. Continua la assurda e spietata mattanza. Una testa di lupo mozzata è stata appesa a un palo a Scansano (Grosseto), allo svincolo di una strada della...

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Un altro lupo ucciso. Ancora. Continua la assurda e spietata mattanza. Una testa di lupo mozzata è stata appesa a un palo a Scansano (Grosseto), allo svincolo di una strada della zona, con accanto un cartello agghiacciante che inneggia allo sterminio dei predatori.


Un altro esemplare è stato ucciso appena qualche settimana fa a Campagnatico. Gli animalisti sono fuori dalla grazia di Dio: «Il Prefetto convochi subito il comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza - avverte Giacomo Bottinelli, responsabile della Lega antivivisezione di Grosseto - come prevede la legge 189 del 2004 per reati del genere. E' una vergogna per tutta la Maremma. Senza contare il fatto che ogni anno - aggiunge - nella zona si distribuiscono novemila licenze di caccia senza accurati controlli psicologici. Per non parlare dei quasi novantamila cacciatori in Toscana. Stiamo dando armi letali in mano a gente squilibrata».

Accanto alla testa del lupo, un cartello. Come quello che i cantieri edili usano per

annunciare l'inizio di un progetto. Un particolare decisamente macabro. Si legge: «Eliminazione predatori per il ripristino dell'ecosistema». Sono stati gli operai del comune collinare, che hanno avvertito la polizia municipale, a trovarlo. C'è anche citato il «responsabile del cantiere: Cappuccetto Rosso», mentre i responsabili della sicurezza sarebbero invece i «cittadini esausti». Infine, quelli che gli autori del cartello considerano i colpevoli delle incursioni dei lupi: Lav, Wwf e Enpa.


Una vicenda allucinante. Salgono così a dieci i lupi uccisi barbaramente nella zona. Una caccia sanguinosa e orrenda. Scatenata ancora una volta dall'uomo che sembra essere tornato all'età della pietra. Preda di una involuzione repentina che azzera secoli di civilità e di progresso. La vittoria del male sulla natura e sugli esseri viventi che la abitano. Il trionfo della ottusa convinzione di chi sceglie di vendicare la perdita del suo bestiame con una barbara giustizia fai da te. Alla faccia della specie protetta e della legge. Possibile che nessuno riesca ad affrontare la questione usando sinergicamente l'apporto delle istituzioni e quello degli animalisti? Maremma 2014: tra il paleolitico e il Far West. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino