La denuncia «Non indossare il tuo cane»

La campagna di Animal Amnesty
Morbidi, vaporosi, caldi. Guarniscono cappucci, polsini, colli di molti capi d'abbigliamento Ma quasi sempre quei peli sono ottenuti dalla lavorazione di resti animali. La...

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Morbidi, vaporosi, caldi. Guarniscono cappucci, polsini, colli di molti capi d'abbigliamento Ma quasi sempre quei peli sono ottenuti dalla lavorazione di resti animali. La denuncia è di Animal Amnesty. “Non indossare il tuo cane!” è lo slogan della loro campagna. «Cappelli, guanti, borse e altri accessori in pelliccia sono quasi sempre provenienti dal mercato cinese. Ogni anno due milioni di cani - soprattutto pastori tedeschi, chow-chow e anche tantissimi meticci e gatti, allevati appositamente o prelevati dalla strada, sono imprigionati e uccisi in maniera cruenta proprio per i loro manti. Perciò - continuano gli attivisti - non fidarti dell’etichetta o del prezzo economico: quella pelliccia nella maggior parte dei casi è tristemente vera. L'abbigliamento ecologico è l'unico che rispetta gli animali e non incentiva mercati illeciti».
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Il Mattino