PARIGI - Il Museo d’Orsay celebra il corpo maschile. Lo fa con una mostra dedicata allo studio del nudo dal XIX secolo ad oggi. Restituire all’uomo, e al suo corpo che...
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Da Jacques Louis David a Pierre et Gilles e David LaChapelle passando per Hyppolite Flandrin e Paul Cadmus con incursioni nella scultura, 11 sezioni illustrano come le variazioni sul tema «uomo» non abbiano mai smesso di prestarsi alla creatività e allo studio dei grandi maestri. Se il percorso espositivo si apre, a ragion veduta, con L’Ideale Classico, quel che è interessante notare è proprio come la tendenza all’osservazione del corpo maschile e il suo utilizzo per la rappresentazione di tematiche più spesso declinate al femminile, sia in realtà parte integrante del retroterra culturale occidentale.
Scorrendo fra le sale, si abbandona lentamente l’idea del corpo dell’uomo come tabu e, improvvisamente, torna alla memoria la sua costante presenza nei media di ogni epoca: oggetto di denuncia sociale così come, in tempi recenti, di ammiccanti pubblicità – fino alla sua esposizione in calendari patinati. La difficoltà di rappresentare l’uomo come una creatura misteriosa, lo ha allontanato dall’immagine di Oggetto del Desiderio: questa, oltre ad essere la parte conclusiva del percorso, è anche la condizione in cui, quasi senza accorgersene, sta tornando oggi il discendente di Adamo. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino