Nell'era del 4.0 non essere digital, social e interconnessi equivale a non esistere. Per colmare il gap tra esigenze di digitalizzazione delle imprese e soluzioni tecnologiche...
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«L’innovazione tecnologica e la trasformazione digitale in chiave 4.0 rappresentano una sfida cruciale e una priorità ineludibile per tutte le imprese - ha detto Ambrogio Prezioso, Presidente DIH - e Confindustria ha assunto con determinazione il compito che il Piano Nazionale Impresa 4.0 le ha affidato. Campania Digital Innovation Hub è la prova tangibile che il sistema confindustriale regionale intende svolgere un ruolo da protagonista in questa vicenda.
Campania DIH è costituito dalle cinque Associazioni territoriali campane di Confindustria e dall’Ance Campania e annovererà fra i soci, oltre a importanti aziende, l’Università Federico II di Napoli, uno dei Competence Center più prestigiosi sul territorio nazionale, con cui la collaborazione è già operativa. La sua azione è estesa a tutta la Campania e forse allargheremo il confine anche al Molise. Siamo in piena rivoluzione: non possiamo permetterci di rimanere indietro».
«Solo alzando il livello della qualità e formando profili altamente professionalizzanti ha detto il rettore Gaetano Manfredi - possiamo vincere la sfida del 4.0. La Federico II mette a disposizione le sue competenze creando una vera e propria task force 4.0 per riuscire a dare risposte in senso trasversale in tutti gli ambiti che abbraccia il 4.0»
«Dopo la prima fase basata essenzialmente sull’incentivazione - ha detto Andrea Bianchi, Direttore Area Politiche Industriali di Confindustria - il Piano Industria 4.0 passa alla seconda fase. Confindustria, in raccordo con università e centri di ricerca, è impegnata a promuovere organismi come i Digital Innovation Hub che aggreghino competenze e tecnologie e facilitino la loro diffusione presso un tessuto imprenditoriale più vasto come le pmi. Si tratta di puntare sul trasferimento tecnologico, che finora non si è mai riusciti a realizzare con ampiezza ed efficacia nel nostro Paese, ma che è fondamentale per assicurare una maggiore pervasività dell’innovazione, e quindi per rendere più competitivo il nostro sistema produttivo».
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Il Mattino