Il Museo e Real Bosco di Capodimonte di Napoli sarà il primo in assoluto ad ospitare un corso di formazione della Apple per futuri sviluppatori in ambito culturale. Per la...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Con il foundation program - ha sottolineato Giorgio Ventre, responsabile del progetto Apple Academy - abbiamo pensato di coinvolgere gli studenti dell'Accademia di Belle Arti che seguono percorsi formativi orientati al digitale. Poi abbiamo allargato il campo agli allievi dell'Accademia aeronautica, interessata alla metodologia innovativa di insegnamento che si usa nell'Academy, il challenge base learning». Ma il progetto sarà esteso anche alle scuole della Campania, per andare a caccia di futuri candidati per l'Academy di San Giovanni.
«È l'inizio di una rivoluzione culturale che ha al centro la digitalizzazione – ha evidenziato il direttore di Capodimonte, Sylvain Bellenger - e il sito museale vuole essere in prima linea in questo processo».
Per il rettore della Federico II, Gaetano Manfredi, il tema della contaminazione dei saperi rappresenta «la grande sfida del momento. Tutti i grandi atenei del mondo stanno seguendo la strada del contatto tra le discipline tecnologiche e quelle umanistiche e noi siamo ben orientati in questa direzione». Il progetto è stato co – finanziato dal gruppo Tecno, che si è occupato del restauro delle sale dei Manifesti Mele.
Il Foundation program è solo una delle azioni di digitalizzazione intraprese dal Museo. Dovrebbe infatti partire a settembre la Scuola di digitalizzazione da realizzare in collaborazione con l'università Federico II di Napoli. Iniziativa che va a braccetto con un lavoro di digitalizzazione delle opere promosso dalla Regione Campania. «E' in corso una campagna di digitalizzazione, con fotografie ad altissima risoluzione di tutte le 47mila opere presenti a Capodimonte, che potranno cosi' essere fruite online h24 in tutto il mondo. Abbiamo diversi inventari delle collezioni, non tutti completi e realizzati con logiche diverse, grazie al digitale potremo averne uno solo che metta insieme tutte le informazioni», ha concluso Bellenger. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino