Una start up digitale per chi vive rispettando la natura quando lavora, produce, mangia e fa acquisti. È ambizioso il progetto di BioAmbassador che nasce a Napoli da...
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Il claim aziendale di BioAmbassador è “Be the Good, Share the Good” ed è un invito a vivere in maniera sostenibile e a diventare un esempio per gli altri.
Come? Condividendo buone pratiche sul web, attraverso articoli, foto e video.
Gli strumenti di BioAmbassador per promuovere la cultura del sostenibile sono un Magazine e una piattaforma e-commerce, con prodotti bio certificati, frutto di processi di lavorazione sostenibili (food, fashion, pets, lifestyle, giocattoli e make-up).
Grazie alla presenza di un panel di esperti (tra membri delle associazioni ambientaliste, medici, giornalisti e blogger di settore), BioAmbassador invita la Community a discutere dei temi caldi riguardo l’ambiente, i cambiamenti climatici e lo sviluppo sostenibile e a proporre soluzioni.
Un altro punto di forza di BioAmbassador sono le cause, cioè la possibilità di intervenire sui territori sostenendo, assieme alla Community, progetti di divulgazione scientifica sul riciclo e sul riuso, campagne di sensibilizzazione sulla sostenibilità ambientale.
Oltre ai profili di Facebook (10 mila like in pochi giorni di vita), Instagram e Twitter, esiste online anche un sito di attesa www.bioambassador.com; mentre il 21 giugno verrà lanciata una piattaforma per gli acquisti e la rivista digitale.
Nel frattempo, la community sta rispondendo alla call sulle cause da sostenere.
«Vogliamo essere una nuova voce non solo denunciando ciò che non va, ma anche di proponimento per migliorare la qualità della vita partendo dalle buone pratiche e dai consumi responsabili - dice Axel Pfaender, co-founder e direttore di BioAmbassador - È importante che tutti quelli che credono nella possibilità di cambiare rotta, lavorino in sinergia per modificare tutti quegli atteggiamenti nocivi per l’ambiente e camminare assieme per uno stile di vita più rispettoso del Pianeta. Ognuno può fare la propria parte». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino