«I pc saranno veloci come la luce» parola del fisico Nobel Haroche

Vico Equense. «La direzione è quella dell'informatica quantistica: sfruttare la capacità di controllare gli stati in maniera molto precisa per farne...

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Vico Equense. «La direzione è quella dell'informatica quantistica: sfruttare la capacità di controllare gli stati in maniera molto precisa per farne computer più precisi e rapidi». Così Serge Haroche, premio Nobel per la Fisica nel 2012, spiega le possibili e future applicazioni della sua scoperta. Lo scienziato francese ha catturato l'infinitamente piccolo. È riuscito a isolare e individuare i «fotoni» quando le leggi della fisica quantistica indicavano l'impossibilità di osservare una particella di materia senza distruggerla. Se i suoi studi e quelli di altri scienziati consentiranno di superare le difficoltà esistenti, in futuro potranno esserci computer quantistici che lavorano alla velocità della luce e strumenti per misurare il tempo centinaia di volte più precisi degli orologi atomici attuali. 

 
«È stato possibile giungere a un tale risultato - continua - attraverso l'ultilizzo di nuove tecnologie come quelle laser o trappole vere e proprie che riescono a isolare grani di luce, i fotoni». Sui futuri vantaggi per la società civile Haroche non si sbilancia. «Quando parliamo di ricerca sperimentale è difficile fare previsioni. Di certo, però, ci saranno applicazioni utili all'umanità».

Sorridente e rilassato il volto dello scienziato dinanzi agli organizzatori del «Premio Capo d'Orlando» che l'hanno accolto a Vico Equense insieme agli amministratori comunali e in presenza delle classi quarte del liceo scientifico «Gaetano Salvemini» di Sorrento. Sono stati proprio gli studenti a spiegare le caratteristiche del territorio e i preziosi tesori contenuti nel Museo Mineralogico Campano che Serge Haroche ha visitato. 
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Il Mattino