L'Innovation Hub di Intesa Sanpaolo spegne la sua prima candelina. A un anno dalla partenza del polo nato a San Giovanni a Teduccio con la partnership della Federico II, i...
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I PILASTRI
All'evento di presentazione dei risultati ottenuti dall'Innovation Hub con tanto di torta e candeline sono intervenuti, oltre a Francesco Guido, Giancarlo Tammaro, Direttore regionale Campania, Basilicata, Calabria e Puglia di Intesa San Paolo, Antonio Pescapè, direttore Scientifico di Digita Academy e Giorgio Ventre, direttore scientifico IOS Developer Academy. Banca e università riunite in un solo polo per facilitare il trasferimento tecnologico dal laboratorio alle aziende. E' questo l'intento dell'Innovation Hub che mette in pratica secondo 5 pilastri. Il primo è il matching, il secondo è lo scouting. Durante l'anno Intesa Sanpaolo è andato alla ricerca di giovani talenti nelle Academy, nelle Università, promuovendo o partecipando ad hackathon per inserirli nella propria rete. Terzo pilastro è la finanza a disposizione dell'innovazione, con finanziamenti, call to action e il fitto network di cui dispone. Poi c'è l'internazionalizzazione e l'obiettivo di mettere in rete tutti gli hub dentro e fuori Italia. E infine i workshop, momenti di incontro per imparare, mettere insieme le idee e le forze. Le nostre 250mila aziende clienti per noi non sono come le figurine da collezionare ha detto Guido cerchiamo di renderle leva per la crescita.
IL POLO
Lo scenario un po' desolato potrebbe far pensare al peggio, ma San Giovanni a Teduccio si avvicina sempre più a una piccola Silicon Valley. E' qui che nascono le idee e chi le ha pensate può trovare gli strumenti per realizzarle semplicemente bussando alla porta accanto. Ne è convinto Antonio Pescapè: San Giovanni ha detto - sta dimostrando di essere un punto di riferimento tecnologico non solo per il Sud».
STORIE DI SUCCESSO
Sono tante le storie di successo di startup che Intesa Sanpaolo racconta. Come quella di Evja, startup che produce sensori per la quarta gamma con algoritmi predittivi. La banca l'ha finanziata nel 2016 per creare un prototipo e subito dopo ha messo in commercio le centraline e i software realizzati. Nel 2018 sono entrati nel capitale sociale due fondi di venture capital stranieri che fanno capo alle multinazionali Bayer e RWA. Poi c'è Linup, che produce sensori indossabili sui vestiti o sugli occhiali per il training on the job.
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Il Mattino