«Internet of things», Majorano scala la IT.Answer di Bologna

«Internet of things», Majorano scala la IT.Answer di Bologna
Ci sono sempre più oggetti che pensano e usano Internet in piena autonomia. E ci sono aziende sempre più 4.0 che investono su questo. È il caso del gruppo...

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Ci sono sempre più oggetti che pensano e usano Internet in piena autonomia. E ci sono aziende sempre più 4.0 che investono su questo. È il caso del gruppo Majorano che, dalla distribuzione di cavi e fili smaltato per avvolgimento motori, si sta espandendo sempre piú in quello che viene definito «Internet of things». Un mondo grazie al quale le cose acquisiscono intelligenza e riescono a comunicare dati e ad accedere in tempo reale ad informazioni preziose. È quel sistema pensante grazie al quale, ad esempio, le sveglie suonano prima in caso di traffico e, un giorno non troppo lontano, le auto riusciranno a guidare da sole. 


Proprio sul networking investe il gruppo partenopeo: a 70 anni appena compiuti, la Majorano ha acquisito la maggioranza qualificata della IT.Answer di Bologna. Un passo in avanti verso le interconnessioni che consente anche alla holding di espandersi al Nord e che l'ingegnere Angelo Majorano, presidente del gruppo e anche del nuovo Cda della IT.Answer spiega cosí: «Scopo dell'acquisizione è sviluppare ulteriormente il mercato delle soluzioni per il  networking e dei data center, grazie alle quali si realizzano le moderne autostrade telematiche, anche attraverso l'apertura di nuove filiali, con l'obiettivo di raddoppiare il fatturato nei prossimi tre anni. Secondo recenti analisi, il mercato italiano del solo cablaggio strutturato è stimato in 150 milioni di euro con un tasso di crescita del 4% annuo in volume. Considerato che per cablaggio strutturato si intendono i soli cavi e componenti passivi in fibra ottica e stimando almeno in un altro 50% i prodotti correlati come armadi rack, alimentatori, ups, switch, etc, è ragionevole ipotizzare un mercato di riferimento di 300 milioni».

Di certo la spinta verso il 4.0 e l'Internet delle cose deriva anche dalla terza generazione: ha fatto il suo ingresso in azienda anche il neo ingegnere Antonio Majorano, figlio di Angelo. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino