Nello spazio low cost, a Napoli una società fondata da un 19enne

Nello spazio low cost, a Napoli una società fondata da un 19enne
Mattia Barbarossa ha appena 19 anni eppure il suo curriculum sembra quello di un quarantenne americano laureato al Mit di Boston. Nella sua giovane vita è riuscito a...

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Mattia Barbarossa ha appena 19 anni eppure il suo curriculum sembra quello di un quarantenne americano laureato al Mit di Boston. Nella sua giovane vita è riuscito a ottenere successi internazionali, a competere con geni di tutto il mondo come lui vincendo premi e riconoscimenti, a collaborare con Nasa ed Esa, a diventare speaker al TedxTalks e entrare tra i 100 under 30 più promettenti secondo la rivista Forbes e soprattutto il Ceo più giovane al mondo del settore aerospaziale.


Un vulcano di idee che appena un anno fa in questi giorni si diplomava al liceo Villari di Napoli, dando vita quasi simultaneamente all'azienda aerospaziale Sidereus Space Dynamics, una startup innovativa aperta con l'obiettivo di sviluppare tecnologie innovative nel settore della space economy e lavorando allo sviluppo di un trasportatore orbitale elettrico per microsatelliti. Pur essendo il più giovane fondatore al mondo di una società aerospaziale, Mattia resta coi piedi ben saldi nella sua terra e sabato ha inaugurato la sede di Sidereus al Centro direzionale di Napoli annunciando una scoperta che cambierà il volto dei viaggi aerospaziali, un'innovazione tecnologica tale da poter rendere il veicolo incredibilmente economico, sicuro, efficiente e green. Si tratta del veicolo di lancio Eos che utilizzerà la capsula orbitale Astreo. Quest'ultima è di dimensioni ridottissime, e sfruttando la miniaturizzazione tecnologica racchiuderà l'intero veicolo di lancio (motori, controlli, avionica, eccetera) in un disco alla base chiamato «Wafer Propulsivo» spesso appena 15 millimetri e dal peso di 5 chili. Il primo test di volo? È previsto tra appena un anno.



Il primo passo verso lo spazio, Mattia Barbarossa l'ha compiuto sviluppando il Tev/TransOrbit, un trasportatore orbitale elettrico per microsatelliti, il cui prototipo è stato testato a ottobre scorso al Marshall Space Flight Center, il centro di ricerca della Nasa. Il 4 luglio scorso in contemporanea con l'inaugurazione della nuova sede operativa della Sidereus ha presentato Eos e Astreo, il cui sviluppo porterà a una enorme riduzione di costi nel settore aereospaziale.

Se finora si parla di 10mila euro per ogni chilo di materiale da trasportare, con questo velivolo si arriva a poche decine di euro al chilo. «Come se passassimo da un volo in business a un low cost. Si potrà utilizzare Eos per trasportare piccoli carichi intorno alla Luna nella spedizione 2026, sarà utile per industrie e turismo spaziale.


«Quando a novembre sono tornato dagli States ho deciso di aprire a Napoli un quartier generale operativo, perché ho capito l'importanza di mantenere il nostro lavoro italiano ed europeo» racconta Barbarossa. «Mentre lavoravamo al progetto dei trasportatori di microsatelliti, tra un test e un altro è emersa una potenzialità ancora più interessante e impattante sull'esplorazione spaziale. C'era la concreta possibilità di realizzare un veicolo di lancio minuscolo». Quando si parla di tecnologia vale la regola small is better, piccolo è meglio. È qualcosa di paragonabile ai computer degli anni Ottanta, i personal computer, che rimpiazzarono i giganteschi computer degli anni Sessanta che occupavano una stanza. «L'obiettivo - chiosa il giovane Ceo - è quello di trasformare la diffusione e il costo dei sistemi tradizionali. Voli convenzionali da un sito di lancio ben definito sono previsti, ma è anche in programma far operare veicoli ad aziende private, istituti di ricerca, università e gruppi di amatori. Ecco, il nostro velivolo potrebbe essere l'ideale essendo di dimensioni, peso e costi ridotti, e acquistabile da ogni università». L'obiettivo ora è di commercializzarlo entro un paio di anni. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino