Dalla tesi al progetto, c'è Megaride ​lo spin off che trattiene i talenti

Spesso gli studenti di ingegneria elaborano brillanti progetti di tesi di laurea che poi rimangono nel cassetto a prendere polvere. Come fare a rendere questi progetti reali ma...

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Spesso gli studenti di ingegneria elaborano brillanti progetti di tesi di laurea che poi rimangono nel cassetto a prendere polvere. Come fare a rendere questi progetti reali ma soprattutto commerciabili? Ci hanno pensato i giovani ricercatori del gruppo di dinamica del veicolo del dipartimento di Ingegneria Industriale che hanno messo su una startup che è uno degli spinoff dell’Università Federico II. Si chiama Megaride e nel nome racchiude i suoi intenti: se lo si legge all’italiana evoca il piccolo isolotto su cui sorge il Castel dell’Ovo, che sottolinea l’importanza dell’idea di un progetto made in Naples; se lo si legge all’inglese si capisce il settore di cui si occupa la startup, quello automobilistico. 

 
Megaride studia una serie di tecnologie per rendere più prestanti le ruote, soprattutto per quanto riguarda il settore automobilistico sportivo, per migliorare la sicurezza alla guida e per migliorare la qualità delle strade. La startup ha tre soci fondatori: Flavio Farroni, 32 anni,  Aleksandr Sakhnevych, 28 anni e Francesco Timpone, 32 anni ma ha la prospettiva di poter assumere altri laureati del loro dipartimento. Infatti l’obiettivo principale è quello di fare in modo che i migliori ricercatori della loro Facoltà non siano costretti a fuggire via da Napoli o dall’Italia, ma che, attraverso lo spinoff, possano rimanere e realizzare i loro progetti. Proprio come ha fatto Aleksandr: russo di origine, vive da più di 15 anni in Italia e si sente napoletano. «Decidere di rimanere vuol dire investire nel dottorato, nella spinoff, provarci in tutti i modi. E noi di Megaride lo stiamo facendo». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino