Un anno di Apple Academy: ​«Ecco le nostre app geniali»

Un anno di Apple Academy: «Ecco le nostre app geniali»
Sono 378 distribuiti in 61 team per coprire le sei sezioni della Apple Developer Academy. All'emozione dei «nove mesi più tosti» della loro vita che stanno...

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Sono 378 distribuiti in 61 team per coprire le sei sezioni della Apple Developer Academy. All'emozione dei «nove mesi più tosti» della loro vita che stanno arrivando a conclusione, si aggiunge l'eccitazione per la «Future Fair» che li sta vedendo protagonisti tra le sale del Polo di San Giovanni a Teduccio dove l'appuntamento di fine anno accademico coincide con un «Career and App Presentation Day».


Le sale sono gremite e i rappresentanti delle 100 aziende nazionali e internazionali che hanno chiesto di partecipare alla fiera della tecnologia vogliono andare dritto al sodo e si dirigono verso i tavoli dei team che hanno già puntato dopo aver letto le schede degli studenti. «Oltre a queste cento aziende, se ne sono fatte avanti altre 50, tutte interessate ad assumere i migliori studenti» spiega il direttore dell'Academy Giorgio Ventre, dell'Università Federico II, che porta avanti il progetto insieme ad Apple. «Questo ci inorgoglisce, i dati che abbiamo raccolto finora confermano le nostre aspettative: il 50 per cento degli studenti del primo anno accademico è stato assunto; il resto non ha accettato proposte di lavoro (che ha comunque avuto) perché sta completando gli studi universitari. E per i ragazzi di quest'anno, sono certo, arriveranno proposte ancora più allettanti». E nelle sale si aggirano due del primo anno assunti da Accenture, Ilaria Allocca e Angelo Ippolito.

Il prof commenta il dimezzamento delle domande di partecipazione con serenità: «Si è sparsa la voce che qui arrivano solo i 378 meglio preparati studenti e che i nove mesi di studio sono molto impegnativi. Quindi lo spazio a improvvisati non potrà esserci. E non è un caso se abbiano risposto tanti stranieri. Sono il 50 per cento e tutti vogliono venire a Napoli a studiare. Qui abbiamo creato delle figure professionali che non esistevano, uniche al mondo». Il lavoro spalla a spalla di Apple e Cisco, poi, «ha fatto sì che il gruppo di 36 ragazzi della Master Class si sia formato anche su temi di Ingegneria dei Sistemi quali networking e cybersecurity, tecnologie cloud, big data. L'anno prossimo lavoreremo con Accenture sulle soft skills».

I ragazzi presentano se stessi e le loro creazioni, e le aziende li studiano per capire se possono far parte del loro gruppo. Alcuni vengono chiamati in disparte, fanno due chiacchiere nelle aree più riservate dell'Academy per stringersi la mano e scambiarsi i biglietti da visita, un gentlemen's agreement che suggerisce l'inizio di un rapporto di lavoro o una consulenza. Ad anticipare la fiera è stato un convegno sul futuro della trasformazione digitale che ha visto partecipare, tra gli altri, Carl Schramm, prestigioso docente di Economia della Syracuse University e consulente dell'Academy, Gordon Shukwit, direttore della sezione Information Technology and Learning Technologies della Apple. Interessanti ma con potenziale ancora da rivedere: «Zona», sulle aree più pericolose dove si vende droga, sono registrate rapine o aggressioni sessuali, implementate con le denunce e segnalazioni della polizia (per ora c'è solo Londra); «Glide» sul travel blogging; «Nea» con eventi; «Direct' cut» per girare video con inquadrature cinematografiche; «BreadCrubs» per orientarsi in edifici molto grandi; «AskAround» chat box di viaggio; «Weddie» per pianificare il matrimonio. Punta a viaggiatori d'elité l'app «Vicus» per visitare la Campania; e «OneTrack» che con elegante design fa scoprire luoghi affascinanti di Napoli legati ai mestieri che scompaiono. Utili «Ibis» per raccogliere e condividere appunti di studio, «Origami» sulla domotica, «SpicyTrend» sulle parole più ricercate, «Pull to record» che trasforma file audio in file di testo. Impeccabili le app per addetti ai lavori «Argo 3d Viewer», la prima che inserisce oggetti 3d utile agli interior designer, e «Lizz» per designer e architetti.


Tra le app più apprezzate ci sono quelle a sfondo sociale. «Keye» è un'app che permette di scrivere solo con il movimento degli occhi ed è pensata per persone affette da disabilità motoria. Durante lo sviluppo dell'app, infatti, hanno consultato Adele Ferrara, presidente dell'Aisla Napoli, per ricevere feedback e studiare le attuali soluzioni utilizzate dai pazienti affetti da Sla; «Viso» per chi ha disabilità motorie e si basa sul riconoscimento facciale; «Dusk», un gioco per non vedenti, e «Alert to me» per aiutare le persone sorde in situazioni di pericolo, grazie al riconoscimento di suoni come allarmi, cani che abbaiano o annunci. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino