Arriva Ogit, osservatorio ingegneri sull'innovazione territoriale

Arriva Ogit, osservatorio ingegneri sull'innovazione territoriale
Si chiama Ogit, acronimo per Osservatorio sulla Geografia dell’Innovazione Territoriale, ed è la nuova struttura che monitorerà gli effetti sul territorio...

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Si chiama Ogit, acronimo per Osservatorio sulla Geografia dell’Innovazione Territoriale, ed è la nuova struttura che monitorerà gli effetti sul territorio delle strutture innovative che si sono insediate sul territorio partenopeo. Un'idea formalizzata questo autunno dalla Commissione innovazione tecnologica coordinata da Stefano de Falco e nata da un confronto con il collega Bruno Esposito, che è stata recentemente approvata dal Consiglio dell’Ordine degli ingegneri di Napoli. Una volta formalizzata l’istituzione dell’Ogit, partirà a breve una call per raccogliere le eventuali adesioni da parte di componenti di altre commissioni a partire dalle commissioni Ict e Start up.


Gli obiettivi sono mappare soggetti, enti e istituzioni deputate a svolgere un ruolo di promozione del trasferimento tecnologico e della innovazione; monitorare l’andamento dei processi innovativi e i relativi risultati tangibili, anche in termini di ricadute economiche ed occupazionali sul territorio; analizzare i flussi migratori di risorse ad alta qualificazione. «Tra l’altro – spiega de Falco – cercheremo di verificare se i colleghi formati dalle Academy nate in ambito universitario (come Apple, Cisco, Deloitte) e che riqualificano zone fino a tempi recenti degradate e depresse, come le aree ex industriali di Napoli Est, troveranno modo di sviluppare attività di impresa in loco e quindi di non essere loro malgrado protagonisti dell’ennesimo caso di fuga dei cervelli». La modalità che si pensa di adottare per raggiungere questi obiettivi è quella di «procedere in modo induttivo attraverso una prima fasi di analisi di singoli casi studio e poi attraverso una successiva sintesi di modellazione generale indotta dai risultati specifici individuati». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino