Si chiama Ogit, acronimo per Osservatorio sulla Geografia dell’Innovazione Territoriale, ed è la nuova struttura che monitorerà gli effetti sul territorio...
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Gli obiettivi sono mappare soggetti, enti e istituzioni deputate a svolgere un ruolo di promozione del trasferimento tecnologico e della innovazione; monitorare l’andamento dei processi innovativi e i relativi risultati tangibili, anche in termini di ricadute economiche ed occupazionali sul territorio; analizzare i flussi migratori di risorse ad alta qualificazione. «Tra l’altro – spiega de Falco – cercheremo di verificare se i colleghi formati dalle Academy nate in ambito universitario (come Apple, Cisco, Deloitte) e che riqualificano zone fino a tempi recenti degradate e depresse, come le aree ex industriali di Napoli Est, troveranno modo di sviluppare attività di impresa in loco e quindi di non essere loro malgrado protagonisti dell’ennesimo caso di fuga dei cervelli». La modalità che si pensa di adottare per raggiungere questi obiettivi è quella di «procedere in modo induttivo attraverso una prima fasi di analisi di singoli casi studio e poi attraverso una successiva sintesi di modellazione generale indotta dai risultati specifici individuati». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino