La tecnologia che accorcia i divari: protesi in 3D per i paesi poveri

Le nuove tecnologie come internet o la stampa in 3D possono letteralmente eliminare le distanze ed essere utili soprattutto nei paesi più poveri e svantaggiati. Ci hanno...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Le nuove tecnologie come internet o la stampa in 3D possono letteralmente eliminare le distanze ed essere utili soprattutto nei paesi più poveri e svantaggiati. Ci hanno pensato i volontari di Open Biomedical Organization, l’associazione internazionale no profit che ha messo in rete ingegneri, informatici, biologi e medici di tutto il mondo per progettare a basso costo protesi e apparecchi che possono essere utili al miglioramento della qualità della vita.

 
«Chiunque nel mondo – ha spiegato Valentino Megale, biologo e cofondatore di Open Biomedical Organization - può inserire nella nostra rete il suo progetto, può usarlo o migliorarlo come meglio crede. Poi questi progetti vengono messi gratuitamente in rete e sono stampabili anche nei paesi del Terzo Mondo come l’Africa, dove questi prototipi sono molto richiesti».
 
«Nei paesi più sottosviluppati è difficile avere a portata di mano una stampante 3D – ha detto Cristian Currò, ingegnere biomedico e cofondatore di Open Biomedical Organization - ma le associazioni di volontariato che operano sul posto se ne forniscono e in questo modo possono stampare all’infinito protesi e incubatrici a basso costo». È proprio per questo scopo che il gruppo di Open Biomedical Organization sta perfezionando la tecnologia e la progettazione di prototipi per la stampa pluridimensionale, un lavoro costante di ricerca per il sociale che li ha portati a produrre la prima incubatrice al Mondo stampata in 3D. Una tecnologia ma soprattutto un aiuto concreto a quei paesi che soffrono di povertà e di guerre, il tutto grazie ad un file inviato via mail da qualsiasi parte della Terra.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino