«La donna che può inventare il proprio lavoro è la donna che otterrà fama e fortuna». Diceva così Amelia Earhart, una delle prime aviatrici...
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Il Woman Entrepreneur of the Year Award di Napoli rappresenta una tappa intermedia che selezionerà l'imprenditrice sociale italiana che parteciperà all'Impact2, un contest internazionale dedicato a sostenere l'innovazione di impatto sociale. La vincitrice italiana, insieme a tutte le semi-finaliste delle nazioni partecipanti, volerà a Parigi per l'Impact2 , il grande evento finale che eleggerà la vincitrice il 29 Marzo 2018 al City Hall di Parigi.
Questo premio internazionale vuole riconoscere gli sforzi di ogni donna imprenditrice che aspira a ridurre il confine tra profitto e scopo, perché il cambiamento diventa più profondo quando le imprese sono motivate da obiettivi non solo finanziari, ma anche sociali.
L'ideatore di questo premio globale è INCO, acceleratore globale per una nuova economia, che ha mobilitato la sua rete di startup per incoraggiare le donne imprenditrici di tutto il mondo a partecipare. Le edizioni locali per selezionare chi volerà alla finale di Parigi si svolgeranno in Cile, Francia, Israele, Italia, Giappone, Russia, Sudafrica, Spagna e Stati Uniti. Le vincitrici di diverse nazionalità saranno invitate per il gran finale che si terrà al City Hall di Parigi. Impact² riunisce ogni anno, presso la City Hall di Parigi, più di 1000 responsabili delle decisioni pubbliche, leader d’affari, imprenditori e giornalisti provenienti da più di 50 nazioni. Le donne selezionate dalle varie nazioni saranno valutate da una giuria composta da donne d'eccellenza. L'edizione 2017 ha avuto ospiti di eccezione in giuria tra cui Muhammad Yunus Premio Nobel della pace 2006.
L'edizione 2017 del prestigioso premio internazionale è stato vinto proprio da un'italiana, Marianna Poletti con la sua Just Knock, una piattaforma che intende rivoluzionare il concetto di recruiting, valorizzando pienamente le qualità dei candidati e ottimizzando la loro ricerca di lavoro. La valutazione dei CV è spesso il primo passo del processo di recruiting eppure non è forse il metodo più efficace. Un CV può ostacolare l’espressione delle potenzialità del candidato, limitandosi solo a cifre e parole scritte. Chissà se l'edizione 2018 non se l'aggiudichi proprio una campana. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino