L'assalto della desertificazione valica il Mediterraneo, attacca l'Italia del Sud e minaccia persino l'Emilia Romagna, la più meridionale delle regioni del...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LEGGI ANCHE: Groenlandia perde 2 miliardi di tonnellate di ghiaccio in un solo giorno
LEGGI ANCHE: Coldiretti, inverno caldo e arido, allarme per la pioggia che non c'è
LEGGI ANCHE: Ormai è tardi: nel 2050 i ghiacciai delle Alpi saranno dimezzati
La ragione principale dell'avanzata dei deserti è il riscaldamento globale. Ma poi contribuiscono lo sfruttamento intensivo del territorio, con l'abbattimento delle foreste e le monocolture, e l'inquinamento. La Giornata mondiale per la lotta alla desertificazione è stata indetta nel 1995 dalle Nazioni Unite per ricordare l'adozione a Parigi il 17 giugno 1994 della Convenzione per la Lotta alla Desertificazione (Unccd).
In Sardegna, Marche, Emilia Romagna, Umbria, Abruzzo e Campania sono tra il 30 e il 50%. Per Luca Mercalli, presidente della Società Meteorologica Italiana, se non si interviene «l'aumento delle temperature entro la fine del secolo potrebbe arrivare a 5 gradi». E non siamo gli unici in Europa ad avere questo problema. L'Unccd ha dichiarato colpiti da desertificazione 13 Stati dell'Ue: oltre all'Italia, Bulgaria, Cipro, Croazia, Grecia, Lettonia, Malta, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Ungheria. Nel mondo, secondo la Convenzione quasi 170 paesi sono interessati dal fenomeno.
«La siccità - scrive Coldiretti in occasione della Giornata - è diventata l'evento avverso più rilevante per l'agricoltura, con i fenomeni estremi che hanno provocato in Italia danni pari a più di 14 miliardi di euro nel corso di un decennio». Il ministro delle Politiche agricole, Gian Marco Centinaio (Lega). ha rivendicato oggi che il governo «nell'ultimo anno ha investito oltre 900 milioni per riammodernare il settore irriguo e per fronteggiare i problemi di siccità e carenza idrica». L'Unccd fa notare che nel Sahel, il Sahara meridionale, forse la zona del mondo più colpita dalla desertificazione, negli ultimi anni sono stati recuperati oltre 5 milioni di ettari di terra fertile, grazie a pratiche agricole di rigenerazione naturale. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino