Oggi si celebra la Giornata mondiale per la lotta alla desertificazione. Indetta dalle Nazioni Unite nel 1995, torna a porre l'attenzione, semmai ve ne fosse ancora bisogno,...
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Numeri drammatici che potrebbero causare, in un futuro affatto lontano, migrazioni di massa inimmaginabili. Tra i Paesi dell'Unione Europea interessati dal fenomeno, Cipro, Grecia, Portogallo, Romania, Lettonia, Slovenia, Slovacchia, Spagna, Ungheria, Malta, Croazia e Bulgaria. Anche l'Italia è tra i Paesi a rischio desertificazione. Il Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche) lo ribadisce con alcune percentuali che evidenziano le aree interessate. Tra queste, la Sicilia, dove le aree a rischio sono il 70%, la Puglia, con il 57%, Molise e Basilicata, rispettivamente con il 58 e 55%, seguono Marche, Sardegna, Umbria, Emilia Romagna, Campania e Abruzzo, che con percentuali che oscillano tra il 30 ed il 50% chiudono questa speciale classifica assai poco rassicurante.
La Giornata che si celebra oggi, è quindi l'occasione per verificare le azioni promosse in merito da parte dei 197 paesi membri, relativamente alla gestione del territorio. La mitigazione degli effetti della siccità tramite cooperazioni internazionali, assieme alle strategie adottate e da adottare per migliorare la produttività del suolo con riferimento ad una gestione sostenibile, tra gli obiettivi. Nel frattempo, la situazione dello scioglimento dei ghiacci sta assumendo caratteri di drammaticità epocali. Nella sola giornata di venerdì scorso, in Groenlandia, si sono sciolte qualcosa come 2 miliardi di tonnellate di ghiaccio. L'incredibile dato, diffuso dal National Snow and Ice Data Center, l'istituto di Ricerca che collabora, tra gli altri, con la Nasa e il Noaa, dimostra la velocità dello scioglimento record in atto in quelle latitudini che si è presentato con largo anticipo rispetto ai picchi di temperature previsti nel periodo Giugno/Agosto. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino