Rimini, Riccione e Cesenatico, bagni proibiti per escherichia coli, i bagnini: «Assurdo, l'acqua è pulita»

Su gran parte del litorale di Rimini c'è il divieto di balneazione e sulle torrette dei salvataggi sventola la doppia bandiera, rossa e bianca. Il che, in piena alta...

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Su gran parte del litorale di Rimini c'è il divieto di balneazione e sulle torrette dei salvataggi sventola la doppia bandiera, rossa e bianca. Il che, in piena alta stagione, è un bel problema sia per i turisti sia per gli operatori. Una mera questione «burocratica» per i titolari degli stabilimenti balneari. Rigoroso rispetto della legge per i tecnici e biologi marini dell'Arpae Emilia Romagna: nell'acqua sono stati trovati escherichia coli e enterococchi, in alcuni prelievi fatti, oltre che a Rimini, anche a RiccioneCattolicaLido di VolanoSavignanoSan Mauro Cesenatico


«Abbiamo eseguito il campionamento programmato ieri, su 95 punti della costa emiliano-romagnola, come da calendario predefinito - ha spiegato Carla Rita Ferrari, responsabile per Arpae della nave oceanografica Daphne - i risultati delle analisi hanno mostrato uno sforamento dei limiti di legge di escherichia coli ed enterococchi, quindi una volta informati, i Comuni interessati hanno provveduto ad emanare un'ordinanza di divieto di balneazione temporanea. Oggi c'è stata un'ulteriore campionatura, domani ci saranno i nuovi dati e se i livelli saranno scesi, la balneazione verrà ripristinata». 

Il superamento dei limiti ha interessato 18 punti in Regione, la maggior parte sul litorale riminese, dove però questa mattina in molti hanno affollato le spiagge concedendosi un tuffo nell'acqua che a occhio nudo appariva pulita. Poi nel primo pomeriggio, lo stop ai bagni e i salvataggi hanno issato le bandiere dei divieti. I bagnini non ci stanno: «Non è accaduto nulla, l'acqua è super balneabile», dice il presidente della cooperativa dei bagnini Rimini-Sud, Mauro Vanni, cioè di tutti gli stabilimenti che vanno dal porto fino a Miramare. «Il problema c'è stato sabato, domenica e lunedì fino alle 16 - spiega - a causa delle piogge, gli scarichi a mare sono stati aperti e quindi per legge c'è stato il divieto di balneazione per le 16 ore successive. 

L'Arpae ha fatto i prelievi proprio durante il divieto e quindi è ovvio che i risultati abbiano mostrato livelli di batteri oltre la norma. Se avessero aspettato, con la possibilità di deroga che hanno, non ci sarebbe stato nessun divieto». Vanni, che ha passato la giornata a decantare a turisti e cittadini «il mare di Rimini, bellissimo e pieno di pesci», liquida la questione come «mera burocrazia. Aspetteremo altre 24 ore, ma oggi il mare è stupendo». Se da una parte le ultime burrasche hanno liberato il litorale dal fenomeno della «marea rossa», causata dell'innocua alga indonesiana che la scorsa settimana aveva colorato il mare tanto da far sembrare di bagnarsi nella ruggine, dall'altra hanno riaperto l'annoso problema degli scarichi fognari. 


«Fra due anni - precisa il bagnino - saremo l'unica località turistica al mondo senza scarichi in mare. Il problema l'abbiamo affrontato, il depuratore è capiente e in funzione e ora si stanno ultimando i collettori. Il nostro lavoro è stato riconosciuto dall'Unesco». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino