La carica dei candidati, ​tattica senza qualità

La carica dei candidati, tattica senza qualità
Una delle principali criticità, che evidenzio da elettore napoletano, è il serio rischio di perdersi tra le tantissime liste, solo al momento annunciate, che si...

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Una delle principali criticità, che evidenzio da elettore napoletano, è il serio rischio di perdersi tra le tantissime liste, solo al momento annunciate, che si andranno a formalizzare in vista delle prossime elezioni amministrative del Comune di Napoli. Davvero c’è da restare basiti al cospetto dell’esercito di persone che intendono candidarsi al Consiglio comunale e a quelle delle Municipalità. La domanda mi sorge spontanea. Dove stavano e cosa hanno fatto per la città tutte queste persone durante gli ultimi dieci anni? Quale è stato il loro impegno nell’interesse comune del capoluogo partenopeo? Non immagino, in piena sincerità, i motivi che sospingono tali scelte o forse li immagino proprio tutti, ma non ne condivido per niente le finalità e la metodologia. Diversamente sono per una rigida selezione dei candidati, mirando alla qualità e non sui tanti improvvisati dell’ultimo momento.



Nicola Campoli
Napoli 



Caro Nicola,


purtroppo negli ultimi anni, sia per l’elezione del sindaco che del presidente della Regione, si è fatta sempre più largo l’abitudine di affidarsi ad un numero elevato di liste. La tattica è quella della pesca strascico con il rischio del, per dirla alla Gigi Proietti, ndo cojo cojo. Più candidati in lizza ci sono, più ciascuno porta quel poco, quelle mille lire che possono fare il milione. Gli effetti, una volta calato il sipario del urne, sono sotto gli occhi di tutti, soprattutto a Napoli. Un consiglio comunale che si è distinto spesso più per baratti di piccolo cabotaggio e (quasi) mai per l’offerta di una linea politica e strategica alla giunta. Certo la legge sull’elezione diretta dei sindaci ha sminuito, e di molto, i poteri e il ruolo del consiglio comunale. E allora se non si può sperare di tornare ai tempi gloriosi quando la sala dei Baroni accoglieva i ragionamenti di Marco Pannella, Giorgio Almirante, Gerardo Chiaromonte o Maurizio Valenzi, almeno ci auguriamo che i candidati sindaci cittadini scelgano profili professioni e civili nella media e non sotto come avvenuto in questi anni. 

Federico Monga

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Il Mattino