Rifiuti, se anche il Recovery ​si dimentica degli impianti

Rifiuti, se anche il Recovery si dimentica degli impianti
Gentile Direttore, i comuni italiani hanno aumentato per il 2020, in piena pandemia, la Tari cioè la tassa sui rifiuti. Intanto detta tassa è alle stelle proprio in...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Gentile Direttore,
i comuni italiani hanno aumentato per il 2020, in piena pandemia, la Tari cioè la tassa sui rifiuti. Intanto detta tassa è alle stelle proprio in quelle regioni o città che non gestiscono al meglio il ciclo dei rifiuti. Ad esempio a Napoli, in base agli ultimi dati, con una differenziata al 36,23%, è ancora lontana dall’obiettivo fissato ed è anche al di sotto della media della stessa Campania. Passata dal 52,7 del 2018 al 52,8% del 2019, peraltro incremento irrilevante. Intanto si pagano più di 5 euro a metro quadrato, per varie attività di ristorazione o altro. E va ancora peggio agli alberghi napoletani, senza ristorante, la Tari si aggira sulle 10 Euro a metro quadrato contro i 4,60 di Milano. Ed è chiaro che si è nella impossibilità materiale di pagare. E ad approfittarne potrebbe essere l’usura. Intanto se vengono meno le entrate le casse pubbliche dei Comuni sono in affanno con un effetto domino sui servizi.



Angelo Ciarlo
Email

 

Caro Angelo,


prezzi alti e servizio scadente: la gestione dei rifiuti a Napoli è un caso da manuale di cattiva amministrazione. Al di là delle ormai note incapacità gestionali dell’attuale amministrazione, la spiegazione strutturale del disastro perfetto è scritta nell’ultimo dossier del Ref, un centro ricerche indipendente autorevole e indipendente, che tra le tante attività supporta l’Ufficio Parlamentare di Bilancio, chiamato a convalidare le proiezioni macroeconomiche del Governo: «L’arretratezza infrastrutturale, a Napoli come in tutto il Sud, è causa del ritardo nell’implementazione di un ciclo integrato dei rifiuti. L’avvio di impianti di gestione rappresenta l’unica reale risposta ai fabbisogni di smaltimento». Servirebbero, insomma, più termovalorizzatori come avviene, ad esempio, a Milano, dove non a caso il servizio funziona e la tariffa è molto più bassa. Fin qui il passato, ma il futuro non lascia bene sperare. Nel Recovery si fa tanto parlare di transizione energetica ed ecologica. Tra i 200 e passa miliardi da investire non c’è nemmeno un centesimo destinato a un impianto di trasformazione rifiuti. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino