Stress da Covid e divieti, ma pensiamo positivo

Stress da Covid e divieti, ma pensiamo positivo
Gentile Direttore Monga, lo so. Dovrei mettere ordine tra successione di ordinanze, colori, disposizioni, Dpcm. Ma non ci riesco. E sono una cittadina dalla media cultura e,...

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Gentile Direttore Monga, lo so. Dovrei mettere ordine tra successione di ordinanze, colori, disposizioni, Dpcm. Ma non ci riesco. E sono una cittadina dalla media cultura e, credo, anche dall’elevato senso civico. Le dirò: speravo che con il governo Draghi si arrivasse ad una essenzialità del messaggio da dare agli italiani sul comportamento. Ed invece vedo che siamo alle solite, con l’Italia dai mille colori per regioni e che si “riunisce” nel rosso solo per le feste comandate, come Pasqua, per evitare assembramenti e riunioni di famiglia. Leggo le cronache e so bene che la situazione è complicata. Ma inizio a ritenere pure che le reazioni illogiche di chi se ne frega dei divieti, e penso ai giovani come agli anziani, sia anche il frutto dello stress e della confusione che ormai è in ciascuno di noi.

Luisella Perrotta
Caserta

 

Cara Luisella, le confesso che anche io non ne posso più. Siamo al limite della sopportazione. Di stress da divieti, da colori, da coronavirus in generale ne ho parlato con un amico psichiatra qualche giorno fa. Mi ha dato qualche piccolo consiglio. Provo a sintetizzarne alcuni che mi hanno convinto che, almeno chi non fa il giornalista come me, può provare ad applicare: evitare la sovraesposizione alle notizie, scegliere una fonte di informazione valida e seguire quella. I social poi sono deleteri, sovraccaricano la mente di informazioni, spesso anche sbagliate. Non cadere nella tentazione di rimanere attaccati al passato. Tutto ha un principio e una fine. Ridurre i discorsi sul virus al minimo e rimpicciolire nella mente lo spazio che occupa questo pensiero dandone ad altri argomenti più positivi. Basta fare le vittime, rimaniamo soggetti attivi e creativi. Infine limitare al massimo il cosiddetto confort food, la consegna a casa di piatti pronti, e gli alcolici. E poi pensiamo che manca poco. Sarà pur vero che gli ultimi metri della maratona sono i più duri. Ma il traguardo io lo vedo. 

Federico Monga

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Il Mattino