Tasse, chi tocca la casa rischia di farsi male

Tasse, chi tocca la casa rischia di farsi male
Gentile Direttore, mancano ancora più di due mesi per il 16 dicembre, termine di scadenza per pagare la rata a saldo dell’Imu e già ci si preoccupa per i...

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Gentile Direttore, mancano ancora più di due mesi per il 16 dicembre, termine di scadenza per pagare la rata a saldo dell’Imu e già ci si preoccupa per i possibili aumenti. Ciò per l’imminente riforma del catasto che prevede anche una revisione dei valori degli immobili e su detti valori si calcola l’Imu. Comunque l’Imu, come più volte ribadito, sarà calcolata non sul valore degli immobili aggiornati ma sul valore ante riforma. Draghi ha dichiarato che “Nessuno pagherà di più o di meno e nessuno pagherà per la prima casa”. Intanto Salvini non partecipa al CdM per l’approvazione della legge delega sulla riforma fiscale. È un forte segnale di dissenso. Ma nonostante ciò il Governo va avanti. Non c’è altra strada. Infatti la riforma riguarda non solo il catasto ma tutto il sistema fiscale e deve necessariamente esser varata per ottenere dall’Europa i previsti finanziamenti. Prevale l’interesse di parte o dell’Italia?

Angelo Ciarlo
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Caro Angelo, come ha ricordato l’ex ministro Giulio Tremonti: chi tocca la casa in Italia si può fare molto male. Il premier Draghi non ha certo bisogno di consigli, ma la questione del catasto va affrontato con la massima trasparenza ed attenzione. La riforma tributaria, lo ha spiegato molto bene sul Mattino di ieri Giorgio La Malfa, va fatta non solo perché fa parte dei patti presi con la Ue per avere i fondi del Next Generation. È indispensabile perché le tasse, dal lavoro alla casa, dalle imprese alle persone fisiche vanno adeguate ai tempi e il nostro architrave fiscale, manutenzioni a parte, risale a 50 anni fa. Sulla casa però bisogna parlar chiaro, Monti docet: è bene spiegare, senza se e senza ma, anche cosa succederà dopo il 2026 quando estimi e rendite catastali saranno adeguati ai criteri di mercato. Giusto far emergere tutto il sommerso. Bisogna però stabilire, fin da ora, se l’aumento dei riferimenti fiscali sarà compensato da un abbassamento delle aliquote. Altrimenti si tratterebbe di un aumento fiscale scaricato sui futuri governi.

Federico Monga

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Il Mattino