Al Museo della Moda nuovi spazi con Angela Carruba Pintaldi

Visita in anteprima alla collezione di preziosi abiti etnici

Maria d’Elia con Angela Carruba Pintaldi
L’atmosfera dei grandi eventi a Napoli per gli habitué della Fondazione Mondragone, che in anteprima hanno potuto visitare la nuova ala del Museo della Moda. ...

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L’atmosfera dei grandi eventi a Napoli per gli habitué della Fondazione Mondragone, che in anteprima hanno potuto visitare la nuova ala del Museo della Moda.

Dopo secoli di abbandono, e grazie all’intervento  della Regione Campania che ha contribuito all’opera di restauro attraverso i fondi FESR nell’ambito del POC 2014/2020 della Regione Campania nel Piano strategico complementare Cultura e Beni Culturali – Programmazione 2019, l’amministratore unico Maria d’Elia ha potuto restituire alla città una nuova ed ulteriore sede per mostre ed eventi la cui overture  è stata la bella esposizione di abiti ottomani di fine secolo della collezione personale dell’artista Angela Carrubba Pintaldi, accompagnati da foto del maestro Gastel che ritraggono l’artista nel corso degli anni: «Angela e il suo viaggio tra Moda ed Etnie - l’obiettivo di Giovanni Gastel».

Una serata a lungo attesa, a cui tanti hanno voluto prendere parte Donatella Dentice di Accadia, che ha curato l’allestimento della mostra,  e poi ancora Carlo Palmieri, Generoso di Meo con i suoi vini, il direttore generale per le Politiche Culturali ed il Turismo della Regione Campania Rosanna Romano con il capo di gabinetto Almerina Bove, Alfredo Guarino, Antonio Maione, Imma d’Elia e Carlo Iride, Melania Morra, Fernanda Speranza, Fulvio De Angelis, Alessio Visone, Carla Della Corte, Santa Di Salvo, Lorenza Iride, Titti Troianiello, Fabrizia Krogh, Francesco Azzariti Fumaroli, Grazia Leonetti, il presidente della fondazione Banco di Napoli Orazio Abbamonte, Daniela Faraone e tanti altri tra cui Fabio Pignatelli nella sua veste di presidente dell’associazione Progetto Itaca cui sono stati destinati i proventi della vendita all’asta di un bellissimo abito donato dall’artista. Un piccolo assaggio di quello che verrà, a ben vedere, visto che a partire dal 2023 la nuova sezione museale consentirà la valorizzazione del posseduto di abiti, paramenti e oggettistica di arte sacra, legata alla chiesa Santa Maria delle Grazie, parte integrante del complesso monumentale Mondragone.

«Un altro piccolo tassello nel lungo percorso di ricostruzione di questa importante realtà museale – commenta l’amministratore unico Maria d’Elia – che negli ultimi anni sta conoscendo uno sviluppo progressivo e costante per posizionarsi nel mondo della moda, del tessile e dell’arte come luogo di esposizione e di studio, d’incontro e di confronto. Il Museo della Moda di Napoli, anche in virtù della sua natura pubblica, vuole essere infatti la casa di tutti quelli che vivono di moda e di cultura, aperta a tutti e a tutte le diramazioni. E, a tal fine, offre spazi nuovi e sempre più diversificati».

Intanto, per chi se la fosse persa, l’opera di Angela Carrubba Pintaldi propone antichi e preziosi abiti etnici, parte della sua ricchissima collezione con materiali, colori, lavorazioni degli antichi abiti etnici collezionati sono per l’artista anche paesaggio, immaginario e orizzonte di ispirazione per la sua pittura e i suoi gioelli. Pittrice, scultrice di gioielli e anche molto altro, Angela nasce a Siracusa sull’isola di Ortigia nel 1960. Dalla terra di Sicilia assume, per osmosi, la vulcanicità, le telluriche vibrazioni di un mondo, per lei, senza confini. Dopo un esordio come creatrice di gioielli e stilista, che le assicura un grande successo e notorietà, il raffinato senso estetico e la creatività incontenibile la porta ad intraprendere un percorso più propriamente artistico vicino alla pittura e alle performance di videoart. Ritratta negli anni da importanti fotografi, quali: Sarah Moon, Brigitte Lacombe, Ferdinando Scianna, Fabrizio Ferri, Tyen, Leo Matiz, Heinz Schattner e Giovanni Gastel - Angela Carruba Pintaldi - da sempre - abbina la sua forza creativa alla necessità di comunicare anche attraverso la sua immagine, nelle differenti interpretazioni, i suoi reali stati d’animo, le sue verità, le sue forme espressive più arcaiche e poetiche.

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Il Mattino