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La ricerca del lavoro al giorno d'oggi è un argomento estremamente delicato e anche solo sfiorarlo può far scoppiare polemiche e aprire la diga delle più variegate lamentele e frustrazioni. In effetti, sempre più spesso si sentono e leggono proteste riguardo la difficoltà di trovare un impiego, così come tutte le regole e consuetudini che sembra debbano essere rispettate... soltanto da chi vorrebbe essere assunto, ma non dall'eventuale datore di lavoro.
Le mancanze sembrano aprirsi come un ventaglio davanti agli occhi stanchi di chi ha inviato migliaia di cv e partecipato a centinaia di colloqui, ma rimane comunque disoccupato: lo stipendio è troppo basso rispetto all'orario, alle competenze, ai compiti o magari non è neppure segnalato nell'annuncio, l'azienda non garantisce un buon equilibrio tra vita privata e professionale... e tanto altro.
Per farsi sentire contro quelle che sono percepite come ingiustizie e problematiche degne di essere ascoltate, sempre più persone hanno deciso di utilizzare i social, come ha fatto AJP con un video di pochi secondi pubblicato sul suo account di TikTok, ma che ha presto scatenato un forte dibattito.
Il video pubblicato da @ajp563 si inserisce in quel - purtroppo - nutrito filone di lamentele e frustrazioni sfogate sui social nel tentativo di portare sempre più attenzione sulle difficoltà incontrate dai giovani (e non solo) prima ancora di entrare nel mondo del lavoro.
Al ragazzo, AJP, sono bastati cinque secondi per esprimere il proprio scontento: un'inquadratura del suo volto, all'interno dell'automobile, mentre indossa un completo - giacca e cravatta - e rivolge uno sguardo sconfortato alla telecamera. Sul video è scritto: «Vestirsi bene e andare di persona per ritrovarsi a pregare per avere uno stipendio di 40mila euro all'anno».
Fare uno sforzo e impegnarsi nella ricerca di un lavoro peserebbe certamente di meno se all'orizzonte si potesse vedere un futuro più roseo, e la solidarietà degli utenti - così come i loro commenti - dimostra che la situazione di AJP è in realtà largamente diffusa: «Sono io, con una laurea in psicologia, che mi presento a un colloquio in un'azienda che si occupa di finanza», «Ho una laurea in gestione d'azienda... faccio il cameriere», «Già, perché affinché le compagnie possano fare profitti da record bisogna pagare poco i lavoratori...».
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