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Ci sono molte cose che le persone fanno per prepararsi a diventare genitori, ma c'è una coppia che ha adottato un approccio decisamente poco convenzionale: i due fidanzati hanno adottato 13 bambole dall'aspetto iperrealistico, le cosiddette reborn, per esercitarsi a cambiare loro i pannolini, cullarle, vestirle o portarle al parco in passeggino.
L'idea è partita da Jess Ellis, 27 anni, che ha cominciato a collezionare le bambole reborn nel 2020, durante la pandemia, quando si sentiva molto sola: «Ho sempre amato i bambini: c'è qualcosa di molto rilassante nel tenerli in braccio». Ad appoggiarla c'è il suo compagno, Avery Raassen, 33 anni.
La prima bambina, Rebecca, è la riproduzione di una neonata di un mese ed è stata acquistata per 300 dollari. Da quel momento Jess ha sviluppato una vera e propria ossessione: «Non abbiamo avuto molti bambini nella mia famiglia, poter tenere in braccio una reborn è davvero speciale», ha detto la giovane donna. La sua seconda bambola è arrivata nel novembre 2020, era un neonato di nome Sam, che costava quasi 700 dollari. La 27enne ha speso quasi 7.500 dollari per la sua collezione di neonati, che comprende anche June di un mese, Brooklyn di otto mesi, Manuela appena nata, Zain di tre mesi, Lilly appena nata, Annalese appena nata, Aria appena nata; Charles e Pippa, di un mese, June, 4 mesi. Infine la bambina più costosa, Cookie, riproduzione di una neonata prematura, pagata 2.100 dollari.
«Adoro guardarli e sì, a volte puoi illuderti di pensare che siano reali», ha detto Jess. «Tenerli è molto terapeutico, se mi sento stressata o ansiosa è molto calmante. In un certo senso, ti aiutano a prepararti a diventare genitore».
Non di rado le bambole vengono scambiate per dei bambini in carne e ossa, e quando capita la loro mamma non disdegna di accettare i complimenti: «Ma se non sono di fretta mi fermo a spiegare come sono fatte queste bambole, alle persone interessa molto». A sostenere Jess, il compagno pasticciere: «Non aveva mai cambiato un pannolino né tenuto in braccio un bambino finché non gli ho fatto conoscere i reborn, quindi gli ho fatto cambiare uno di loro. Ha sicuramente aumentato la sua sicurezza nei confronti di un bambino vero».
Anche se Jess e Avery vorrebbero avere un figlio proprio, sentono di non essere ancora pronti e nel frattempo i 13 bambini finti li stanno aiutando a prepararsi per diventare genitori. «Trovo che sia un'esperienza che crea legame, il che suona strano da dire», riconosce la collezionista. «So bene che questi non sono bambini veri e spesso li lascio in posti in cui sicuramente non dovresti lasciarli, come un tavolo o un divano», ha ammesso.
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