Giuliano Gemma, la figlia Vera: «Molti uomini mi hanno fregata, uno mi svaligiò casa dopo avermi addormentato»

Figlia d'arte, star dell'alta società romana, spogliarellista a Los Angeles: Vera si racconta

Giuliano Gemma, la figlia Vera: «Molti uomini mi hanno fregata, uno mi svaligiò casa dopo avermi addormentato»
Autoritratto di donna senza filtri. Dopo aver vinto due premi Orizzonti a Venezia (regia e migliore attrice), Vera, il docufilm di Tizza Covi e Rainer Frimmel in cui Vera Gemma si...

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Autoritratto di donna senza filtri. Dopo aver vinto due premi Orizzonti a Venezia (regia e migliore attrice), Vera, il docufilm di Tizza Covi e Rainer Frimmel in cui Vera Gemma si mette a nudo, è nelle sale e domani alle 20.45 la protagonista con i registi lo presenterà al Cinema Farnese. Un po' racconto di una vita sopra le righe, un po' seduta di psicoanalisi, sincero fino alla spietatezza, Vera descrive l'esistenza fuori dagli schemi dell'attrice, regista e scrittrice 52enne: figlia d'arte con il complesso del padre famoso e bellissimo, l'attore Giuliano Gemma, star dell'alta società romana, spogliarellista a Los Angeles, protagonista di reality come L'isola dei famosi e Pechino Express, madre single del dodicenne Maximus («il motivo della mia vita») Vera ha rivelato davanti alla cinepresa insicurezze, debolezze, disavventure. 

È stato terapeutico vuotare il sacco?
«Non direi, sono rimasta me stessa. Nel film ho mostrato con un certo fastidio le mie fragilità e la tendenza a fidarmi di chi spesso mi ha fregata, compreso l'uomo che dopo avermi addormentata svaligiò la mia casa. Ho raccontato un periodo autodistruttivo in cui la mia autostima era scesa a zero. Ma continuo a fidarmi».

L'autostima è risalita dopo il successo di Venezia?
«Sì, ma non c'era bisogno delle bellissime critiche per sapere che posso fare l'attrice. Il film va forte ai festival, esce in tutto il mondo e il regista austriaco David Mayer mi ha scritturata. Non è un caso che le maggiori soddisfazioni ora mi vengano dall'estero». 

Cosa intende?
«In Italia c'è sempre stato un pregiudizio feroce nei miei confronti. Perfino quelli che mi applaudivano a Venezia avevano gli occhi sbarrati dall'incredulità, come se non meritassi il premio. Ma ho avuto il rispetto di Ozpetek e Sorrentino, vale più di una scrittura in un loro film».

E perché sarebbe vittima di un pregiudizio?
«Non sono mai stata una leccaculo, non ho avuto i fidanzati giusti, odio i compromessi e non mi stacco le extension».

Cosa risponde a chi la definisce trash?
«La verità è sempre trash. In un mondo in cui tutti sono ipocriti, le persone senza filtri come me destabilizzano».

E a chi l'accusa di aver esagerato con i ritocchi?
«Non c'è un'attrice che non si sia rifatta. Ma io non l'ho mai nascosto, tanto che ho girato una scena del film nello studio del chirurgo plastico».

Che ricordo ha dell'esperienza di spogliarellista?
«È stato il periodo più bello della mia vita. Lo so, ci si aspetta che io racconti di essere stata "usata" e umiliata, ma è vero il contrario: fare quel lavoro mi ha dato fiducia in me stessa e un senso di potere. Avevo 40 anni, confrontarmi con le ventenni mi esaltava. E quando mi esibivo nei privé ascoltavo le storie incredibili degli uomini che venivano solo per sfogarsi».

È vero che si sente brutta?
«Sì, tutto è iniziato nell'adolescenza quando ero sottoposta al paragone continuo e crudele con mio padre. Con lui ho fatto in tempo a ricucire un magnifico rapporto negli ultimi dieci anni della sua vita (si commuove, ndr)».

Cosa sogna?
«Mi godo questo momento felice che, sia chiaro, non è una rivalsa. Ma vorrei trovare l'amore: gli uomini sono terrorizzati da me perché prendo l'iniziativa».

Chi è Vera Gemma?


«Un'artista mio malgrado. Non l'ho scelto, sono nata così».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino