Agosto, frittata mia ti riconosco fatta alla puttanesca

Agosto, frittata mia ti riconosco fatta alla puttanesca
Segui Il Mattino su Facebook, clicca qui La frittata di maccheroni è un richiamo ancestrale per ogni napoletano...

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La frittata di maccheroni è un richiamo ancestrale per ogni napoletano che si rispetti. Cibo da strada, da recupero, un modo ingegnoso per ripassare la pasta e falla diventare ancora più buona il giorno dopo, un po' come gli spaghetti all'assassina di Bari.



Un cibo della fame, per questo simbolo pop, ricordate «La reginetta di Baia Domizia»? Quello che però ho notato, e annuncio così una nuova legge della fisica, che quanto più è alta la frittata di maccheroni tanto più è forte la tentazione di afferrarla e di mangiarla da parte di giovani e anziani, donne e uomini, mafri e chiatti, salutisti e gourmet.



Intrigante e buona quella che parte dai bucatini alla puttanesca, ossia la salsa con olive e capperi. Poco o niente formaggio, non gioca su ingredienti di presa facile come salumi e cacio, ma esalta la freschezza della bella stagione estiva. Una verisione magnum dell’Osteria La Chitarra di Napoli che può fare felici davvero tutti.



La frittata di pasta è sicuramente un piatto semplice, ma richiede molta abilità nel farla, a cominciare dal dosaggio degli ingredienti. Anche la cottura è difficile e ci vuole molta pazienza e attenzione. Infine, il segreto di Pulcinella, la fritatta si mangia riposata, non calda, meglio ancora il giorno dopo.



Si tratta di una ricetta, anche in questa versione dell’Osteria La Chitarra, molto strutturata e complessa, un piatto in genere a tendenze per la pasta, grasso per l’olio usato nella frittura e per cucinare la salsa. Infine capperi e olive hanno un ruolo importante in bocca. Serve dunque un vino di grande struttura, importante. Forse l’abbinamento più facile può sembrare il Piedirosso dei Campi Flegrei o un Lacryma Christi rosso. D’estate però privilegio maggiormente l’acidità, ho voglia di bocca agrumata, che saliva, che resti ben secca e pulita come mai. Allora il Greco di Tufo in versione strong, benito Ferrara 2013 o Bambinuto 2012 per capirci, possono risolvermi questo problema.



E allora, Ferragosto è alle porte, buona frittata a tutti con la vostra bella bottiglia di Greco di Tufo. Chi si è visto s’è visto, scurdammoce ’o passato. Leggi l'articolo completo su
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