Nel campo della solidarietà la pizza unisce, finalmente. Mai come in questo preciso momento storico la pizza a Napoli è sotto i riflettori, che se ne parli bene o...
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Così è nata l’iniziativa Il Cuore di #pizzaUnesco dove oltre dieci pizzaioli napoletani hanno preparato margherite e marinare da offrire ai poveri presso la Pizzeria I Fratelli Zombino di Via Massimo Stanzione.
Questa volta le insegne del locale non servono, sono state coperte di proposito per non porre cartelli specifici, ma per sottolineare che quando si parla di solidarietà non c’è visibilità mediatica che tenga. Dietro il banco delle pizze a stendere ed infornare c’erano Teresa Iorio, Gino Sorbillo, i fratelli Giustiniani, Diego Viola, Gennaro Piccolo, Antonio Greco, Valentino Libro, i pizzaioli di Brandi aiutati dagli chef di Rossopomodoro Antonio Sorrentino e Enzo De Angelis.
«Cercheremo di ripetere queste iniziative anche in altri quartieri, in collaborazione con le associazioni di beneficenza – ha spiegato Pippo Montella – è un periodo particolare questo dove le condizioni meteorologiche non aiutano soprattutto chi non ha una casa in cui stare». Il Comitato Promotore della raccolta firme per sostenere la candidatura della pizza come patrimonio dell’Unesco, riunito da Franco Manna e Pippo Montella, in collaborazione con la parrocchia di San Gennaro al Vomero, ha servito le pizze ai clochard del territorio.
Tra i tavoli alcuni camerieri speciali come Clelia Martino del gruppo Sebeto, Alfonso Pecoraro Scanio, Sergio Miccù presidente dell’Apn, Pippo Montella e gli stessi pizzaioli. «La pizza è un prodotto che deve unire, – ha detto Sergio Miccù – è l’unico cibo che può mettere insieme tutto il mondo». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino