Oggi la Francia produce i migliori rosati del mondo ed in testa alla produzione si trova la Provenza, dove il vino rosé rappresenta circa l'88% della produzione...
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Nella loro migliore espressione, possono perfino invecchiare per una decina d'anni, arricchendosi di un'interessante evoluzione aromatica. L'assemblaggio tradizionale è composto dalla Grenache, Mourvèdre e Cinsault, ma possono essere utilizzati anche altri vitigni come Syrah, Tibouren e Cabernet Sauvignon.Bandol è il distretto più rinomato e si trova poco distante da Marsiglia, in uno splendido territorio scolpito con le restanques, pittoreschi terrazzamenti che degradano dolcemente verso il mar Mediterraneo. Protagonista è il Mourvèdre, vitigno proveniente dalla Spagna, che proprio a Bandol ha trovato il suo terroir perfetto. Il Mourvèdre è un vitigno non semplice, dal carattere complesso e difficile da domare, che si è acclimatato a meraviglia sotto il sole di questo territorio.
Il peso che questi vini hanno raggiunto nel panorama vitivinicolo locale è testimoniato anche dall'esistenza di un centro di studio appositamente creato, il Centre du rosè di Vidauban, che si occupa non solo di sperimentare differenti tecniche di vinificazione, ma anche di studiare e registrare minuziosamente i parametri di tutti i rosati prodotti in Provenza.È nella AOC Palette che viene prodotto il fuoriclasse dei rosè: Château Simone, da uve Grenache, Mourvèdre, Cinsault, Carignan, Syrah e Muscats. Si tratta di un rosè abbastanza atipico in quanto si caratterizza per un colore più marcato, una struttura imponente e leggeri accenni tannici, caratteristiche dovute alla vinificazione per salasso.
Profumi di rosa, frutti di bosco e spezie, che si susseguono a sentori di mirto e pino marittimo; in bocca l'equilibrio gioca tra il frutto dolce e la nota salata, con una freschezza perfettamente bilanciata alla rotondità.Sotto la AOC Côtes de Provence-La Londe, ricade Apogée del Domaine de La Sanglière, a base di Syrah, Grenache e Cinsault. Il calice è di un rosa cipria delicatissimo, che offre al naso un bouquet di agrumi, mango e frutto della passione, accompagnati da sbuffi leggeri di pepe. In bocca è delicato ed equilibrato, ma ha carattere.Un calice completamente differente è Cuvee Prestige Caroline di Clos Cibonne. Ci troviamo sempre nell'AOC Côtes de Provence, ma stavolta l'uvaggio è costituito da una netta prevalenza di Tibouren, a cui concorrono minime percentuali di Grenache e Syrah.Un bel colore buccia di cipolla e naso molto espressivo e persistente, con note di frutti di bosco, cannella e noce moscata. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino