Mozzarella, la Regione delibera l'opposizione alla dop made in Puglia

Mozzarella, la Regione delibera l'opposizione alla dop made in Puglia
L'opposizione della Regione Campania era stata annunciata. Da pochi minuti è stata formalizzata dalla giunta regionale convocata ad hoc per formalizzare...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
L'opposizione della Regione Campania era stata annunciata. Da pochi minuti è stata formalizzata dalla giunta regionale convocata ad hoc per formalizzare l'opposizione alla dop Mozzarella Gioia del Colle.

L'iniziativa, annunciata dal governatore De Luca e dal consigliere delegato Franco Alfano, è il passo ufficiale che blocca l'iter burocratico avviato dal ministero. Anche il Consorzio aveva annunciato opposizione.
Cerchiamo di capire la questione?

1-L’associazione Treccia della Murgia e dei Trulli avvia nel 2011 il procedimento per ottenere il riconoscimento della dop omonima.

2-Qualcuno al ministero suggerisce di cambiare il nome in Mozzarella di Gioia del Colle.

3-Il consorzio della mozzarella di bufala, di cui fanno parte produttori campani, pugliesi e laziali, non può accettare che un latticino ottenuto da latte vaccino si fregi dello stesso termine mozzarella in un marchio europeo e fa ricorso.

4-Il ricorso deciso blocca sicuramente il procedimento perché non è pensabile usare lo stesso nome per due dop. Ciascuno in qualsiasi parte d’Europa potrebbe chiamare mozzarella un latticino.

5-I produttori pugliesi vedranno ritardare il marchio per l’incompetenza di un burocrate del ministero. La battaglia per la tutela del nome è l’unica strada che ha il Consorzio per non essere subissato da cause dei suoi soci che non si sarebbero visti adeguatamente protetti.

6-Precedenti simili non mancano certo. Il più famoso di tutti è l’impossibilità di usare il termine Metodo Champenoise ottenuta dai produttori di Champagne proprio contro gli italiani per l’evidente assonanza. 
  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino