Il gusto e il sapore di “sua maestà” la pizza e la solidarietà verso chi opera quotidianamente nel campo della ricerca per combattere il cancro. Nasce da...
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Voluto dallo storico sodalizio “Le Centenarie” che ha sostenuto con entusiasmo l'idea originaria dei maestri pizzaioli Gennaro Luciano e Giorgio Moffa, il calendario che gode anche del supporto dei partner “Polselli”, “Gustarosso” ed “Antica Pizzeria Port'Alba 1738”, rappresenta il simbolo di una passione e di un'arte non a caso dichiarata Patrimonio dell'Umanità. Alla presentazione sono intervenuti: Adolfo D'Errico Gallipoli, presidente Lilt Sezione Napoli, i maestri pizzaioli de “Le Centenarie” Antonio Starita (presidente dell’Unione), Gennaro Luciano, Giorgio Moffa, Salvatore Antonio Grasso, Antonio Pace, Paolo Surace, Massimo Di Porzio, Alessandro Condurro, Enrico e Carlo Alberto Lombardi, Gaetano, Giovanni, Antonio e Vincenzo Paolo Capasso. Immortalati nel calendario secoli di storia dove protagonisti sono dieci pizzaioli “Centenari” che con le loro pizze diventano così l'emblema di una Napoli di antiche sapienze e nobili virtù. «Coinvolgeremo i clienti affinché elargiscano un’offerta nei barattoli che sistemeremo sulle nostre casse. Tutto questo per un fine nobile. Propongo inoltre ai colleghi di tenere i barattoli sulle casse tutto l’anno per aiutare ancora di più la ricerca e la Lilt», ha detto Antonio Starita, dell’omonimo locale di Materdei. «Ed ogni barattolo sarà in una delle nostre dieci pizzerie come simbolo di tradizione che si unisce ad uno scopo benefico. Oltre a fare beneficenza vogliamo che si continui a mantenere alta la tradizione della pizza napoletana», gli fa eco Gennaro Luciano, dell’antica Pizzeria Port’Alba. Una novità è quella annunciata da Antonio Pace, di Ciro a Santa Brigida: «dopo il riconoscimento dell’Unesco attiveremo per questa iniziativa le nostre delegazioni in Giappone, Australia e Usa per far sì che il calendario venga distribuito anche all’estero».
Fondamentale per Adolfo D’Errico Gallipoli, presidente Lilt Napoli il supporto dei maestri pizzaioli: «il ricavato che sarà devoluto al nostro ente verrà destinato al progetto che portiamo avanti da dieci anni, “Dal curare al prendersi cura”. Ma importante è soprattutto far passare un messaggio: che non è vero che il cancro è un male incurabile. Oggi il 51-52% dei pazienti guarisce; il 25-26% sopravvive a lungo e un altro 21% sopravvive poco. Siamo onorati che 10 marchi storici di famiglie di artisti della pizza stiano compiendo per noi questa grande opera di solidarietà». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino