Apre a Torre del Greco «KBirr», la casa della birra artigianale napoletana

Apre a Torre del Greco «KBirr», la casa della birra artigianale napoletana
TORRE DEL GRECO - Una birra artigianale napoletana e piatti tipici della tradizione, a Torre del Greco, a due passi dagli Scavi di Ercolano, all'ombra del Vesuvio. Nasce...

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TORRE DEL GRECO - Una birra artigianale napoletana e piatti tipici della tradizione, a Torre del Greco, a due passi dagli Scavi di Ercolano, all'ombra del Vesuvio. Nasce KBirr, microbirrificio napoletano che serve birra artigianale, non filtrata e non pastorizzata. Idea e progetto sono di Fabio Ditto, imprenditore napoletano, birra e general manager di Loco for Drink. Questa mattina Fabio ha aperto i battenti del suo primo locale a Torre del Greco, in corso Vittorio Emanuele, 53.

 
«KBirr vuol essere una birra emozionale che dimostra come il territorio campano sia vocato alla produzione della birra e non abbia nulla da invidiare ai paesi europei. La nostra è una birra moderna, contemporanea ma anche il prodotto della terra campana. Una birra semplice, diretta, festosa nel linguaggio», dichiara il patron Fabio Ditto. Il nome è un omaggio alla cultura napoletana e deriva dall’esclamazione «Caspita, che birr!». Tre le tipologie proposte, tutte in dialetto: Natavot, Jattura, Paliat. Sull'etichetta ci sono immagini stilizzate di graphic-design che riprendono i grandi classici dell’iconografia partenopea.
 

C'è la la Lager Natavot con il volto di San Gennaro: una bionda molto leggera, dal gusto intenso, grazie al luppolo, ma allo stesso tempo altamente digeribile e gustosa. Jattura è invece una scotch ale e si presenta sotto le spoglie di un corno stilizzato, simbolo apotropaico per eccellenza a Napoli: è una birra dal colore ramato prodotta con una percentuale di malto di whisky affumicato con legno di torba, al naso il torbato è subito evidente insieme ai sentori di malto e caramello. Infine Paliat è una birra molto complessa, una imperial stout, creata con materie prime di alta gamma e con malti tostati al luppolo: come dice il nome è una solenne bastonata rappresentata da un mastino napoletano, ha una elevata gradazione alcolica di oltre 9° che scuote piacevolmente, ma intensamente, chi la degusta. Al palato si presenta corposa con un impatto maltato che lascia spazio alle note di caffè, nocciola e cioccolato amaro. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino