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VALENCIA – Poco più di 4 chilometri e 14 curve per capire cosa accadrà nel 2021 nella Formula E. Anzi: cosa potrebbe accadere, visto che i test che precedono l'avvio della stagione vengono interpretati in modo differente da piloti e costruttori. La tendenza a “nascondersi” è diffusa. Le prove ufficiali in vista del primo ePrix del campionato numero 7 sono in calendario tra il 28 novembre e l'1 dicembre sul circuito “Ricardo Tormo”, nei pressi di Valencia, in Spagna.
Ad eccezione della Dragon Penske Automotive, che deve ancora annunciare i nome del secondo pilota, tutti i team sono al completo.
Le 12 scuderie con le loro 24 macchine saranno in pista per cinque sessioni di prove ufficiali: le prime e anche le ultime prima dell'inizio del campionato. Sabato e domenica i piloti saranno impegnati sia al mattino (tra le 9 e le 12) sia al pomeriggio (tra le 14 e le 17). Lunedì è prevista una giornata di pausa, prima dell'ultima e lunga tornata di test di martedì quando le monoposto della Formula E gireranno senza interruzioni tra le 9 e le 15. Per evitare inutili rischi e possibili danni in vista del rapido trasferimento in Sud America, scuderie e organizzazione si sono accordati per evitare la chicane, sostituita da sensori per limitare la velocità.
La Formula E ha finora dimostrato di essere imprevedibile ed anche altamente spettacolare, non soltanto per l'elevato numero di sorpassi, peraltro combinato con un numero basso di incidenti, finora peraltro senza conseguenze. Nelle sei stagioni disputate finora il circuito elettrico ha celebrato 17 vincitori e 5 diversi campioni del mondo: Nelson Pique jr, il solo ad avere abbandonato la Formula E, Sébastien Buemi, Lucas di Grassi, Jean Eric Vergne (l'unico ad aver vinto due volte il titolo iridato) e Antonio Felix da Costa.
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