Aci, incidenti stradali crollati nel 2020: -31,7% in città, sulle autostrade -40%. Il GRA tra le strade più pericolose

Un incidente sul Grande Raccordo Anulare di Roma
Nel 2020 su cento incidenti stradali, 73 sono avvenuti nei centri urbani, 22 su strade extraurbane e solo 5 in autostrada. È la fotografia che emerge dallo studio...

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Nel 2020 su cento incidenti stradali, 73 sono avvenuti nei centri urbani, 22 su strade extraurbane e solo 5 in autostrada. È la fotografia che emerge dallo studio dell’ Aci dal titolo «Localizzazione degli incidenti stradali 2020», che ha analizzato quanto accaduto l’anno scorso nei circa 55 mila chilometri di strade della rete viaria principale. L’analisi ha confermato una generale diminuzione degli incidenti anche alla luce del fatto che la pandemia che ha provocato una notevole riduzione della mobilità. Complessivamente si sono registrati 24.205 incidenti (830 mortali), con 911 decessi (il 38% del totale) e 36.518 feriti. Nei centri urbani gli incidenti sono diminuiti del 31,7% e del 20,3% i morti.

Per quanto riguarda le autostrade, nel periodo preso in esame, gli incidenti sono crollati quasi del 40% mentre i decessi del 37,1. Sulle strade extraurbane -27,5% i sinistri, -25,7% i morti. In base allo studio l’indice di mortalità medio è stato pari a 3,8 morti ogni 100 incidenti, in crescita rispetto al 2019 che era del 3,4%. L’emergenza legata alla diffusione del coronavirus ha avuto effetti anche sulla distribuzione temporale dell’incidentalità: le diminuzioni più accentuate nel numero di incidenti si sono, infatti, verificate nei mesi di marzo (-73%) e aprile (-86%), in corrispondenza con le chiusure totali. Diminuzioni più contenute (tra l’8 e 15%) a luglio, agosto e settembre. L’indice di mortalità più elevato nel mese di marzo (5,4 decessi ogni 100 incidenti); luglio il mese in cui si sono verificati più morti (113). Il 3,4% degli incidenti sulla rete viaria principale è legata ad investimenti di pedoni mentre i motociclisti sono coinvolti nel 20,8% dei casi.

Al vertice delle tratte con più incidenti per i centauri sono l’Aurelia nelle province di Savona, Massa e Lucca, l’Adriatica in provincia di Rimini, la Tirrena-Inferiore in provincia di Salerno e la Sorrentina in provincia di Napoli. In aumento gli episodi che riguardano i ciclisti con il 4,7% (lo scorso anno era il 3,9%). In questo caso le strade a maggiore rischio sono risultate l’Aurelia, Abetone e del Brennero e Gardesana e Sarzanese Valdera. Mettendo a confronto i dati del 2010, gli incidenti sulla rete primaria sono diminuiti del 48,3% (media Italia -44,5%), i morti del 45,2%, (media Italia -41,8%). Le strade più «pericolose», dove si verificano più sinistri, si confermano le cosidette autostrade urbane come il Grande Raccordo Anulare, le Tangenziali di Milano, la Tangenziale Nord di Torino e la Diramazione di Catania A 18 dir, il Raccordo di Reggio Calabria, il Grande Raccordo Anulare e la Penetrazione Urbana della A24 a Roma. Per le strade extraurbane, frequenza elevata di incidenti per la Statale 36 del Lago di Como e dello Spluga nel tratto in provincia di Monza Brianza, la statale 207 Nettunense in provincia di Latina, la strada provinciale 227 di Portofino nella zona di Genova e l’Asse interurbano di Bergamo. 

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Il Mattino