LOS ANGELES - L’elettrificazione è innovazione, ma per alcuni marchi come Ford è anche tradizione. Sono infatti oltre 800mila le Ford a batteria prodotte dal...
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In realtà, la storia dell’auto ad elettroni ha iniziato ad incrociare quella della casa di Dearborn molto tempo prima. Leggenda vuole che Henry Ford in persona avesse dato all’amico Thomas Edison 700mila dollari per sviluppare la batteria per un’auto elettrica di massa e che fu lo stesso inventore delle lampadina a convincere il suo ex salariato – Ford aveva iniziato la sua carriera di ingegnere all’interno della Edison Illuminating Company nel 1891 – che i tempi non erano ancora maturi. Ed è storia verificata che la moglie Clara Jane Bryant Ford guidò solo auto elettriche dal 1908 fino agli anni ’30.
La fascinazione per l’auto a batteria fu sopraffatta dagli affari e dal “carburante liquido”, ma la storia qualche volta ritorna, anzi non se ne va mai. Così, quando Jim Hackett diventa all’inizio del 2017 il ceo di Ford Motor Company, decide di formare una squadra di persone per studiare l’auto elettrificata come un business sostenibile, vi mette a capo un giovane veterano d’azienda, Ted Cannis, e gli dà una sede presso un piccolo opificio del 1907 restaurato a Corktown, il quartiere alla periferia di Detroit dove arrivarono gli avi di Henry Ford dalla contea irlandese di Cork. È qui che l’inventore della catena di montaggio iniziò a pensare alla Ford T ed è qui che oggi nascono le idee per l’auto elettrificata nella quale Ford investirà 11 miliardi di dollari entro il 2022 per lanciare 40 modelli, 16 dei quali ad emissioni zero. Si va dai mild-hybrid a 48 Volt che vedremo su Puma, Fiesta, Focus e Kuga (Escape negli USA), che sarà anche full-hybrid e ibrida plug-in, così come il grande suv Explorer e il Transit Tourneo, per finire alla versione elettrica del Transit e persino per l’auto più venduta negli USA, il pick-up F-150. Ford avrà almeno 2 piattaforme specifiche per l’auto elettrica: una è la nuova GE2 della Mustang Mach-E e l’altra sarà la MEB di Volkswagen, ma solo per l’Europa e per uno o forse due modelli dal 2022 per un volume previsto di 600mila unità entro il 2028. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino