Fiat-Chrysler, fusione a un passo: separate da poche centinaia di milioni

Sergio Marchionne presidente di Chrysler e Ad di Fiat
DETROIT - Fiat è pronta a ripartire da Detroit dove il prossimo 12 gennaio è in programma la conferenza stampa d'apertura del Salone dell'Automobile, mentre le Borse...

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DETROIT - Fiat è pronta a ripartire da Detroit dove il prossimo 12 gennaio è in programma la conferenza stampa d'apertura del Salone dell'Automobile, mentre le Borse guardano al Lingotto, nell' ultima seduta dell'anno, in attesa di sviluppi della trattativa con il sindacato metalmeccanico Uaw sul 41,5% di Chrysler ancora in mano al fondo pensione Veba.


Poco prima di Natale l'Ad Sergio Marchionne ed il presidente Uaw Bob King si erano incontrati per discutere una proposta di transazione più vicina alle richieste americane (5 miliardi di dollari contro i 3 messi sul piatto dal Lingotto), senza però raggiungere un accordo. Ora con l'Organizzazione sta trattando per conto di Marchionne il potente Ron Bloom, già vicepresidente di Lazard e consigliere del presidente Obama nei lunghi mesi della crisi dell'auto del 2011, e l'ipotesi di un accordo che eviti la quotazione in Borsa di Chrysler si fa più concreta, dato che il divario tra domanda e offerta sarebbe ormai inferiore al milione di dollari.

Il valore di Chrysler calcolato dagli advisor in vista della quotazione in Borsa è pari a 10 miliardi di dollari e Torino, nella sua ultima offerta, lo avrebbe superato mettendone sul piatto 4,2 miliardi. Una cifra ancora insufficiente secondo il sindacato Usa, che però potrebbe accettare un ulteriore sforzo da parte di Fiat e chiudere a 4,5 miliardi. Un compromesso che, secondo un analista, sarebbe ampiamente apprezzato dal mercato. Proprio la Borsa si prepara alla corsa finale di lunedì 30, dato che il 31 Piazza Affari sarà chiusa, e la partita di Fiat su Chrysler rientra nell'elenco dei dossier ancora aperti.


Il titolo in Borsa si prepara a chiudere l'anno ben al di sopra del rialzo del listino (+53,96% a 5,83 euro contro il +16,49% segnato dall'indice Ftse Mib ieri rispetto alla chiusura del 2012), ma sotto al massimo di 6,53 euro segnato lo scorso 19 agosto. Nell'ultima lettera ai dipendenti, inviata in occasione delle festività di fine anno, Marchionne ed il presidente Fiat John Elkann si sono detti «convinti di poter centrare gli obiettivi» ed hanno parlato di investimenti che «proseguiranno nei mesi e negli anni a venire». Parole che, associate all'obiettivo indicato agli analisti finanziari lo scorso 30 ottobre di presentare l'aggiornamento del piano industriale quinquennale in occasione dei dati del 1/o trimestre 2014 in aprile, indicano che il sogno accarezzato da Marchionne ed Elkann di avere un solo piano per i due marchi non è più così lontano. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino