OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Nella mattinata di un tranquillo venerdì di ottobre, è arrivata una notizia che ha scosso, e preso di sorpresa, tutto il paddock della F1. La Honda, alla conclusione della stagione 2021, lascerà il campionato del mondo. Un vero colpo basso per Liberty Media e tutto il sistema. Il costruttore giapponese fornisce i propri motori a Red Bull (secondo anno) e Alpha Tauri (terzo anno) dopo un difficilissimo rientro con la McLaren avvenuto nel 2015. Proprio con la Red Bull, Honda aveva cominciato a raccogliere grandi soddisfazioni vincendo con Max Verstappen e Pierre Gasly due Gran Premi con due diverse monoposto nel 2020 e tre nel 2019 con la Red Bull del pilota olandese. La scelta di uscire dalla F1 è figlia di un cambio di strategia aziendale: l'obiettivo per il 2050 è quello delle emissioni zero, investendo sulla propulsione elettrica e a celle di combustibile. Per riuscirci, Honda destinerà maggiori risorse, umane ed economiche, al reparto ricerca e sviluppo, sfruttando l'esperienza accumulata in questi anni nella serie regina. Ma questo capitolo, ora, è destinato a chiudersi.
"L'industria automobilistica sta affrontando un periodo di trasformazione unico, negli ultimi cento anni. Da tempo abbiamo iniziato a comunicare l'intenzione di concentrarci sulla creazione di nuovi prodotti per la mobilità, e consideriamo prioritarie le nostre iniziative per l'ambiente", ha spiegato Takahiro Hachigo, presidente di Honda Motor Company. "In F1 abbiamo raggiunto il nostro intento, ottenere dei successi. Arrivare alla neutralità delle emissioni sarà allo stesso modo una enorme sfida", ha sottolineato il dirigente nippponico, aggiungendo: "Le corse sono nel DNA di Honda, che continuerà con passione a cercare di essere numero 1 in tutte le categorie in cui partecipa".
Il costruttore del Sol Levante era tornato nel Circus nel 2015, attirato dall'introduzione della power unit turbo-ibride, legandosi alla McLaren con cui aveva dominato la scena a cavallo fra gli anni Ottanta e Novanta. Ma l'inizio fu difficile oltre ogni previsione: "Dimostrando la forza collettiva dell'azienda, utilizzando le nostre tecnologie aeronautiche e nella produzione di massa, siamo stati capaci di migliorare sensibilmente", ha ricordato però Hachigo. E poi l'accordo con la Toro Rosso, l'attuale AlphaTauri, per il "rodaggio" del 2018 e il "raddoppio" nel 2019 con la Red Bull Racing, portando ai primi podi e alle prime vittorie. Due sono arrivate anche quest'anno, nel GP del 70° Anniversario e nell'incredibile GP d'Italia, definite "i risultati di uno sforzo costante". "Vorrei esprimere la nostra gratitudine sia a Red Bull che ad AlphaTauri", ha ribadito Hachigo, ma ora i due team della multinazionale austriaca sono spiazzati: dovranno dotarsi di un nuovo motore e, in base agli attuali regolamenti, sarebbe la Renault quella "obbligata" a subentrare, non avendo formazioni clienti. Ma il divorzio dai francesi, nonostante i trionfi comuni con Sebastian Vettel e i vecchi V8, si è consumato fra molte tensioni.
"Capiamo la decisione Honda, non è stata semplice.
Il Mattino