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La Commissione Ue ha deciso di inserire i cosiddetti carburanti sintetici, dal 2035, all’interno del pacchetto auto per la decarbonizzazione, oltre ovviamente alle batterie elettriche. Per ora, nell’ambito dei motori endotermici, sono esclusi invece i biocarburanti per una questione di emissioni. Questi ultimi, infatti, non garantirebbero le emissioni zero nel 2050, benchè i fautori dei biofuel sostengono che, nell’intero ciclo di vita di un veicolo, i mezzi alimentati a biocarburanti sarebbero meno inquinanti addirittura delle Bev. Gli e-fuel, caldeggiati dal governo tedesco, hanno pero un problema: i costi. I numeri escono da una recente analisi Transport & Environment (T&E), la principale Ong europea su temi ambientali legati al trasporto con sede a Bruxelles, secondo la quale un litro di e-fuel «alla pompa costerà nel 2030 almeno 2,8 euro, ciò significa che un automobilista medio pagherebbe 210 euro per fare il pieno di benzina elettrica».
Questo perchè «la produzione di e-fuel è un processo complesso e ad alta intensità energetica (che coinvolge l’elettrolisi per produrre idrogeno e complesse reazioni chimiche come Fischer-Tropsch per trasformarlo in un combustibile liquido), il che significa che sono costosi da produrre», sottolinea Transport & Environment (T&E). «Sulla base degli attuali prezzi della benzina in Germania (1,84 euro/litro), il rifornimento di benzina elettrica sarà del 50% più costoso rispetto alla benzina normale.
Mentre i costi di produzione per un litro di eFuel nel 2025 con un tasso di miscelazione del 4% con carburanti convenzionali sono stimati tra 1,61 e 1,99 euro al litro, entro il 2050 potrebbero diminuire da qualsiasi valore compreso tra 0,70 e 1,33 euro di eFuel con un tasso di miscelazione del 100%. Ciò significa - continua E-Fuel Allieance - che nel 2025 il gasolio costerà 1,22 euro per i clienti delle stazioni di servizio». In definitiva «nel 2050, l’eDiesel costerà tra 1,38 e 2,17 euro (secondo le tasse e le imposte vigenti). Nel 2025 la benzina con additivo eFuels costerà tra 1,34 e 1,36 euro; nel 2050 i prezzi dell’ePetrol dovrebbero essere compresi tra 1,45 e 2,24 euro (anche in base a imposte e tasse vigenti)». Come sostiene il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, «se parliamo di decarbonizzazione, abbiamo i biocarburanti che ci sono subito», invece «gli e-fuel ci saranno tra 10 anni». In effetti Eni ha già messo sul mercato da oltre un mese un biodiesel che abbatte le emissioni fino al 90%.
Il carburante si chiama HVOlution, realizzato dalla divisione Sustainable Mobility con il 100% di materie prime rinnovabili, ed è in vendita in circa 150 stazioni di servizio Eni a 10 centesimi in più rispetto al gasolio normale, poco meno di 1,9 euro/litro. E, a differenza dei biocarburanti tradizionali, che talvolta derivano da colture in competizione con l’uso alimentare, HVOlution viene prodotto da materie prime di scarto, residui vegetali e da oli generati che non sottraggono terreno all’agricoltura, come ad esempio oli ricavati da alghe, paglia e materiali ligno-cellulosici, glicerina grezza, gusci, sfalci agricoli e forestali e rifiuti organici della raccolta differenziata.
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