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SCARPERIA - La Ferrari 499P vincitrice della 24 Ore di Le Mans, la 499P modificata, prodotta in serie strettamente limitata, la 296 Gt3, vincitrice della 24 ore del Nurburgring, la 296 Challenge che dal prossimo anno diventerà la vettura ufficiale del Ferrari Challenge trofeo Pirelli nel mondo e ben 19 Formula 1. Teatro di questa inedita ‘garà di bellezza, alla quale si sono aggiunte le auto Gt e XX Programme, è stato l’autodromo del Mugello di Scarperia (Firenze) dove da mercoledì a oggi sono andate in scena le Finali Mondiali Ferrari, il campionato monomarca del Cavallino che ha radunato i propri piloti che concorrono nei raggruppamenti europeo, nordamericano britannico e giapponese per sfidarsi in una gara unica per la conquista del titolo iridato.
E prima del definitivo ‘rompete le righè, è andata in scena la festa conclusiva che ha riservato molte emozioni e sorprese. Per prime sono scese in pista quattro Ferrari 296 Gtb, seguite dalla 296 Challenge guidata da Andrea Bertolini e dalla 499P modificata con Olivier Beretta al volante.
Al loro rientro ai box si sono esibite due SF71H, le monoposto di Formula 1 che hanno partecipato al mondiale 2018, guidate oggi da Antonio Giovinazzi e Antonio Fuoco, e la F60 portata in pista da Giancarlo Fisichella, lo stesso pilota che nel 2009 condusse questa vettura nella parte finale del campionato del mondo di F1.
«Oggi, dopo neanche un anno dalla nascita della 499P, abbiamo celebrato la vittoria della 24Ore di Le Mans e presentato la 499P modificata, la vettura che con i clienti darà vita al programma ‘Sport prototipi clientì riservando il privilegio ad alcuni di loro di poter guidare una macchina del presente con la tecnologia del presente per partecipare agli eventi Ferrari». Il responsabile Ferrari del progetto endurance e corse clienti Antonello Coletta ha presentato oggi all’autodromo del Mugello di Scarperia (Firenze) dove si sono concluse le Finali mondiali del Ferrari Challenge, questo nuovo progetto che coinvolgerà pochissimi facoltosi clienti del Cavallino Rampante. «È un evento unico che nessun altro prima di Ferrari aveva fatto. E che macchina!, visto che è l’apice delle auto a ruote coperte - ha proseguito Coletta -. Questo programma non va a colmare la mancanza di un’altra vettura nel progetto XX (le vetture laboratorio che vengono utilizzate da Ferrari per provare novità da trasferire eventualmente sulle vetture da competizione o stradali, ndr). Stiamo creando una nuova attività e una cosa non esclude l’altra».
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