ROMA - Il grande giorno è arrivato. Domani, nell’affascinante deserto dell’Arabia Saudita, andrà in onda uno degli spettacoli più epocali del...
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Le eccellenze tedesche, i brand più gloriosi, sono in prima fila. La battaglia a batterie, però, è globale, coinvolge tutti i protagonisti del settore automotive perché riguarda la mobilità del domani, quella che sarà svincolata dal petrolio e dal carbone anche per la produzione di energia proveniente interamente da fonti rinnovabili, quindi altamente ecologiche. Uno scontro planetario che coinvolge i paesi industrialmente più avanzati e con la tradizione motoristica più gloriosa. Campione in carica, la regina da battere, viene dalla città delle luci, è la DS punto d’orgoglio del gruppo PSA. Dalla vecchia Albione con passo felpato arriva la Jaguar decisa a rinverdire i fasti di un tempo nell’era zero emission. In uno scontro tanto duro e raffinato non può mancare il Sol Levante rappresentato dalla Nissan, la prima a credere nell’auto elettrica dell’era moderna.
A difendere la parte Orientale del globo anche l’indiana Mahindra che ha già fatto vedere di non essere affatto una comparsa. Techeetah e Nio danno lustro ai colori della Cina, il paese al mondo dove si vendono più veicoli elettrici, i vincenti team Penske e Andretti tengono alto il blasone degli States. Un vincitore, tanti sconfitti. Ma dietro le auto silenziose c’è una torta ricchissima che nei prossimi anni renderà il pianeta migliore e genererà investimenti stratosferici per oltre mille miliardi di euro.
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Il Mattino