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2023, fuga dalla Germania. Da mesi si parla di rischio industrializzazione. Ora, dopo la diffusione dei bilanci 2022, i grandi gruppi tedeschi stanno pensando di investire lontano dall’Europa: Cina o soprattutto Stati Uniti. Volkswagen, piu o meno un anno fa aveva annunciato che avrebbe costruito un nuovo stabilimento per veicoli elettrici proprio accanto alla sua sede di Wolfsburg, ma Arno Antlitz, Cfo del gruppo, in una recente intervista ha annunciato: «Non costruiremo nuove fabbriche elettriche in Europa, piuttosto trasformeremo quelle esistenti». Meglio, appunto, in Cina o negli Usa. Nell’ex celeste impero, piu precisamente ad Anshui, il colosso automobilistico ha appena completato la costruzione di un nuovo impianto per le auto elettriche.
«La produzione in serie dovrebbe iniziare nella seconda meta dell’anno. La fabbrica, costruita in soli 18 mesi - scrive Focus.de -, produce 350.000 auto elettriche all’anno. E il terzo sito produttivo del gruppo per veicoli elettrici puri in Cina e lo stabilimento con il piu alto grado di automazione. Piu di 900 robot producono automobili, molte delle quali vengono poi spedite in Europa». Volkswagen costruira anche uno stabilimento a Columbia, nello stato americano della Carolina del Sud, per il suo nuovo marchio americano di auto elettriche Scout.
L’avvio dei lavori e previsto per la meta del 2023, con la produzione che iniziera alla fine del 2026.
La svolta sull’automotive - tra regolamento Euro7 in discussione e dibattito sull’eliminazione dei veicoli a benzina e diesel dal 2035 - sta stravolgendo i piani. Markus Duesmann, Ceo della casa dai quattro cerchi, in una intervista al Frankfurter Allgemeine Sonntagszeitung aveva detto: «Non abbiamo ancora una fabbrica negli Stati Uniti. Con l’Inflation Reduction Act (Ira) del governo americano, la costruzione di un impianto statunitense per le auto elettriche e ovviamente diventata molto interessante». BMW aveva invece annunciato a novembre un investimento di circa 1,4 miliardi di dollari in un nuovo impianto di produzione di batterie nella provincia di Liaoning, nel nord-est della Cina. Mercedes-Benz Trucks ha appena lasciato uscire dalla catena di montaggio il suo primo autocarro pesante «Made in China»: il nuovo stabilimento produce 60.000 autocarri all’anno. Il tema e che «la competitivita dell’Europa risente sempre piu dell’eccesso di regolamentazione, dei processi di autorizzazione lenti e burocratici e, in particolare, dei costi elevati per la maggior parte dei fattori di produzione», ha affermato Martin Brudermueller, presidente di Basf, durante la presentazione del bilancio 2022.
«Tutto cio ha gia ostacolato la crescita del mercato in Europa rispetto ad altre regioni. I prezzi elevati dell’energia stanno ora ponendo un onere aggiuntivo sulla redditivita e sulla competitivita in Europa». Per questo il colosso della chimica ha deciso un programma di risparmio sui costi da 500 milioni, di cui la meta nella sede di Ludwigshafen. Piu lavoro invece negli stabilimenti in Louisiana, Corea del Sud e Cina. Restano nella chimica il capo della farmaceutica di Bayer - evidenzia Focus.de - vuole dare la preferenza agli Stati Uniti e alla Cina per i futuri investimenti. Josefin Altrichter, dell’Associazione dell’industria chimica, sintetizza cosi la situazione: «Strategicamente, molte aziende sono ora costrette a prendere decisioni dolorose per la Germania come sede commerciale».
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