Gigafactory, entro fine anno al via i lavori a Scarmagno. Carlstrom (Italvolt) a industriali Canavese, avviato progetto

Lars Carlstrom, fondatore e ceo di Italvolt, ha spiegato a Ivrea, nella sede di Confindustria Canavese, i prossimi step del progetto Gigafactory, la maxi fabbrica per le batterie al litio
TORINO - «Abbiamo un’opzione di acquisto sugli stabilimenti ex Olivetti di Scarmagno. Intendiamo farla valere per iniziare a produrre nel 2024». Così Lars...

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TORINO - «Abbiamo un’opzione di acquisto sugli stabilimenti ex Olivetti di Scarmagno. Intendiamo farla valere per iniziare a produrre nel 2024». Così Lars Carlstrom, fondatore e ceo di Italvolt, ha spiegato a Ivrea, nella sede di Confindustria Canavese, i prossimi step del progetto Gigafactory, la maxi fabbrica per le batterie al litio che, nei progetti dell’azienda, porterà ad occupare 4000 persone nella ex Olivetti di Scarmagno. «Abbiamo avviato lo studio ambientale e di fattibilità - ha assicurato Carlstrom - auspichiamo di ottenere il via libera per i lavori di realizzazione degli impianti entro tre mesi o comunque entro la fine dell’anno».

È previsto un investimento complessivo di 4 miliardi di euro. «Ora il nostro obiettivo è rendere appetibile il progetto da presentare alle banche e al Governo - ha sottolineato Carlstrom - abbiamo previsto un investimento iniziale di 30-40 milioni di euro che serviranno a creare la piattaforma da presentare agli investitori. È un processo che va visto per step, un modo nuovo per arrivare a finanziare tutto il progetto nella sua complessità».

Carlstrom conferma le collaborazioni con Pininfarina e Comau sul progetto di Scarmagno. «Stiamo approfondendo conoscenza e sigleremo a breve gli accordi», spiega il ceo di Italvolt che - a Ivrea, a margine dell’incontro con Confindustria, Canavese - ha parlato di contatti con case automobilistiche. Sugli investimenti da sostenere per l’avvio dell’azienda all’ex Olivetti, Carlstrom ha assicurato che, in questa prima fase, basteranno circa 40 milioni di euro.

«Cinque mi sono impegnato a metterli io, gli altri arriveranno da finanziatori che entreranno a breve nel progetto. C’è poi la partita dei fondi europei e nazionali: quelli previsti per la transizione verde dell’automotive sono davvero massicci». Il fondatore di Italvolt ha poi assicurato di avere già sufficiente esperienza nel campo delle batterie dopo due progetti portati avanti in Inghilterra e in Galles, di cui solo il primo, però, ha visto la luce: «L’Europa del sud è un’area vergine per le Gigafactory. Qui ci sono grandi opportunità, il progetto è valido e sappiamo cosa dobbiamo fare per concretizzarlo».

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Il Mattino