NEW YORK - Due marchi icona delle due ruote - uno nel settore del gran turismo l’altro in quello delle moto sportive - potrebbero presto convolare a nozze. La leggendaria...
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A Goldman Sachs sarebbe già stato affidato l’incarico di gestirla. Del resto la cessione di Ducati rientrerebbe nei piani di riorganizzazione messi a punto dalla squadra del nuovo numero uno del gruppo di Wolfsburg, Matthias Mueller. I sindacati interno alla Volkswagen, però, sono già sul piede di guerra, schierandosi contro il suggestivo matrimonio. «Ducati è un gioiello, e i rappresentanti dei lavoratori nel consiglio di sorveglianza non appoggiano la sua vendita», ha detto un portavoce del consiglio di fabbrica, commentando le voci di un interessamento da parte della storica casa di Milwaukee. Voci che parlano anche di un interessamento del costruttore indiano Bajaj.
Ma alla finestra ci sarebbero anche fondi di investimento del calibro di Kkr, Bain Capital e Permira, tra i primi al mondo. Mentre si sarebbero ritirati altri prestigiosi marchi del settore motociclistico come Bmw, Honda e Suzuki. I rappresentanti dei lavoratori occupano la metà dei posti nel consiglio di sorveglianza di Volkswagen. Nel caso in cui dovessero schierarsi compatti contro una cessione, il loro “no” potrebbe essere superato solo dal presidente dell’organismo, Hans Dieter Poetsch, il cui voto, in caso di parità, vale doppio. Audi ha rilevato il controllo della Ducati nel 2012, così come quello della Lamborghini. Ducati ha un fatturato che si aggira sui 702 milioni di euro e conta oltre 1.500 dipendenti.
Il Mattino