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L’avanzata delle auto 100% elettriche viaggia a due velocità in Europa, con mercati in cui gli incrementi sono a due cifre ed altri - come Austria, Italia, Germania e Svizzera - in cui si sono toccati nei primi 9 mesi del 2021 incrementi che vanno dal 116% al 169%. Se si eccettuano Paesi minori, dove poche centinaia di immatricolazioni hanno fatto segnare valori fino al + 400%, al citato gruppo di mercati molto attivi sul fronte dei Bev (Austria + 169,8%, Italia + 168,6%, Germania +140,4% e Svizzera 115,6%) si contrappone infatti un blocco di Paesi - composto da Francia +51%, Spagna +51%, Norvegia +67,2% e Gran Bretagna +87,9% - in cui le vendite dei modelli elettrici, per diverse ragioni, sono state meno vigorose.
In Norvegia, ad esempio, la diffusione dei Bev è già altissima, così come lo è in Olanda dove fra gennaio e settembre le vendite sono salite solo del 3,7% rispetto allo stesso periodo del 2020.
Vivaci, ma in rallentamento, le immatricolazioni Phev in Gran Bretagna che hanno fatto segnare una media del +104,9% nei primi 9 mesi, ma con appena un +26% nell’ultimo trimestre. Secondo l’analisi ACEA l’Italia è la più ‘virtuosà anche nelle immatricolazioni di modelli Hev, cioè ibridi senza ricarica dalla rete. Nei primi 9 mesi dell’anno la crescita è stata del +162,2%, migliore nel confronto con i grandi mercati, come dimostrano il +97,8 della Francia, il + 83,4% della Spagna e il +62,1% della Germania. Siamo davanti anche alla Gran Bretagna dove le auto ibride sono cresciute del +77,7%. Per questo settore la media Eu14+Efta+Gb è dell’87,2%.
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