La Formula E dimezza i costi di sviluppo. Ritardato il lancio della Gen2 Evo

Monoposto di Formula E schierate
PARIGI – La Formula E è intervenuta rapidamente per “congelare” la sesta stagione e tempestivamente anche per ridurre i costi, uno dei requisiti necessari...

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PARIGI – La Formula E è intervenuta rapidamente per “congelare” la sesta stagione e tempestivamente anche per ridurre i costi, uno dei requisiti necessari per garantire la sopravvivenza a medio lungo termine della serie elettrica. Gli organizzatori del circuito a zero emissioni e la Federazione Internazionale dell'Automobile (Fia) hanno deciso di limitare gli oneri finanziari a carico delle scuderie.


La misura di contenimento più importante riguarda i costi di sviluppo. Il provvedimento è stato ratificato con un voto “virtuale” da parte del World Motor Sport Council (Wmsc). Costruttori, Fia, Formula e scuderie hanno trovato un'intesa unanime per posticipare il lancio della Gen2 Evo, la nuova monoposto che avrebbe dovuto venire svelata al Salone di Ginevra, al prossimo campionato, quello del 2021/2022. 

Le attuali omologazioni sono state estese: significa che i costruttori potranno intervenire soltanto una volte sui componenti del powertrain nel corso delle prossime due stagioni. Le squadre saranno autorizzate ad impiegare una nuova macchina nel campionato numero sette, ma dovrà semmai venire utilizzata per due stagioni. Oppure potranno continuare a schierare la monoposto attuale prima di omologare quella nuova, ma per un solo campionato.

L'obiettivo perseguito dalla Formula E è quello di dimezzare i costi di sviluppo nel biennio. In una nota, lo stesso presidente della Federazione Internazionale Jean Todt ha spiegato di aver «incoraggiato le decisioni relative alla Formula E approvate dal Wmsc perché sono coerenti con il confronto in corso per le altre specialità della Fia». Secondo Alejandro Agag, fondatore e presidente del campionato elettrico, la decisione «era un'azione indispensabile per contenere i costi in considerazione della crisi sanitaria e della situazione economica». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino