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E' una Red Bull scottata quella che ha lasciato il circuito di Portimao domenica sera. La vittoria di Imola aveva ringalluzzito Christian Horner e Max Verstappen, ma in Portogallo l'errore del pilota olandese in qualifica, andato oltre i track limits e quindi tempo cancellato (poteva essere la pole), cosa ripetuta nel finale del Gran Premio quando tentava di ottenere il giro più veloce che vale un punto e anche in questa occasione si è visto togliere il bonus, e la perentoria vittoria della Mercedes di Lewis Hamilton, che ha graffiato come non mai, hanno lasciato il segno. "Lo scorso anno qui non eravamo stati particolarmente forti, quest'anno è andata un po' meglio. Siamo riusciti a stare davanti a una Mercedes, anche se non abbiamo potuto tenerle dietro entrambe", ha affermato Verstappen. "Qualcosa di questa pista non si adatta alla nostra macchina, e credo che in generale sia stato un weekend difficile a livello di grip e di ritmo".
Christian Horner ha aggiunto: "Sapevamo che questo tracciato avrebbe favorito la Mercedes. Ci teniamo la seconda posizione, credo che Max stia tirando fuori il massimo dalla macchina. Siamo al terzo Gran Premio, 8 punti di ritardo in classifica piloti sono nulla. Questo campionato sarà come una maratona". E c'è un buon contributo da parte di Sergio Perez, quarto, seppur il messicano alla vigilia ambisse alla doppietta di squadra, evidentemente con troppo ottimismo.
Parole comprensibili, ma più che altro appaiono come scuse. Se Verstappen fosse riuscito a scavalcare Bottas nelle fasi iniziali, dopo aver sorpreso Hamilton alla ripartenza dalla safety-car, le cose potevano andare molto diversamente.
Il Mattino