Mazda 3, evoluzione dello stile per un'eleganza unica

La nuova Mazda 3
LISBONA Dal 2010 ad oggi il design Kodo Soul of Motion è stato una forza trainante nella valorizzazione generale del brand Mazda. Oggi, con il debutto della nuova Mazda3,...

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LISBONA Dal 2010 ad oggi il design Kodo Soul of Motion è stato una forza trainante nella valorizzazione generale del brand Mazda. Oggi, con il debutto della nuova Mazda3, assistiamo ad un’evoluzione dello stile, ad un nuovo livello di eleganza ispirato agli elementi fondanti dell’estetica giapponese. D’altronde in Mazda ci tengono a sottolineare che il nuovo linguaggio stilistico del Brand trova la sua massima espressione nei due prototipi, RX-Vision (presentato al Salone di Tokyo nel 2015) e Vision Coupe (lanciato nell’edizione 2017). E proprio ispirandosi un po’ a questi due concetti stilistici che nasce la nuova Mazda3, primo modello di serie ad adottare questa versione evoluta del design Kodo, come ha affermato Jo Stenuit, direttore del centro di Design di Mazda Europe a Oberursel, in Germania.

 

“Tutto ciò che facciamo si basa sul Kodo 2.0. Oggi abbiamo deciso di evolvere questo linguaggio di design e abbiamo puntato su un’estetica più minimalista. In particolare, abbiamo voluto rimuovere tutto ciò che non è necessario, badando al sodo e a un design pulito. Ci siamo basati sulla cultura e l’artigianato giapponese senza dimenticare il cuore del Kodo, ossia questo movimento dinamico che dà vita ai nostri veicoli”, ha spiegato Jo Stenuit. “Per ottenere il massimo puntiamo alla creazione di qualcosa realizzabile solo con le mani dell’uomo, non a caso abbiamo la fortuna di poterci avvalere di bravissimi modellatori di argilla, che grazie alle loro capacità e al loro talento riescono a creare le superfici che desideriamo realizzare. Sono, dunque, in grado di riprodurre le nostre idee attraverso vere e proprie sculture, che poi diventano progetti reali”.


“Il concetto della Hatchback è quello di ‘vettura compatta ed emozionale’. Il potere della nuova Mazda3 si concentra soprattutto nella parte posteriore, con un movimento semplice che unisce l’anteriore e con una superficie sulla fiancata che ha riflessi unici che generano movimento, quel movimento che, appunto, dà vita ai nostri veicoli. Il nuovo montante C unisce le due porzioni della vettura, mentre all’interno viene ripreso il tema della purezza, dello ‘spazio vuoto’. C’è un design minimalista, semplice. Tutto è studiato attorno al pilota, aggiungendo solo lo stretto necessario, senza l’utilizzo di elementi di design superflui. E, infine, abbiamo anche utilizzato materiali estremamente pregiati e un impianto audio di elevata qualità, con la ciliegina sulla torta rappresentata dalla nuova tinta”, ha concluso Jo Stenuit. La tinta Polymetal Grey, d’altronde, è riservata esclusivamente alla versione hatchback e rappresenta un colore che combina scaglie di alluminio brillanti e pigmento opaco, dando vita a variazioni di tonalità del colore a seconda della luce disponibile.
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Il Mattino