OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
NEW YORK - Elon Musk affonda Twitter e Tesla gettando un’ombra sul loro futuro. Il suo impegno ad acquistare la società che cinguetta per il prezzo iniziale di 44 miliardi di dollari non spazza via i dubbi e le incertezze sull’operazione, e soprattutto su come Twitter sarà trasformata sotto la sua leadership. A tremare è anche Tesla: a Wall Street perde fino al 6,5% e rischia di veder andare in fumo 100 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato. I titoli del colosso delle auto elettriche sono sotto pressione da quando Musk ha annunciato in aprile di voler acquistare il social. Il timore è che Twitter diventi una distrazione da Tesla e, soprattutto, che l’uomo più ricco del mondo sia costretto a cedere ulteriori azioni per finanziare quella che gli analisti considerano un’acquisizione costosa rispetto al valore vero della società. Ma se Tesla trema le preoccupazioni maggiori sono per Twitter. «L’acquisto è un acceleratore per creare X, l’app di tutto», ha twittato Musk senza però scoprire le sue carte. La laconica affermazione lascia gli osservatori a interrogarsi su quello che potrebbe accadere al social quando sarà lontano dai riflettori della borsa.
Gli scenari possibili sono diversi, accomunati però da una costante: Musk resterà il protagonista continuando così una saga che va avanti da mesi caratterizzata da un rapporto di amore-odio che prosegue da anni.
Se infatti per il voto di metà mandato di novembre non sono previste novità rispetto all’attuale gestione e alle regole vigenti sul social, per le presidenziali la Twitter di Musk è attesa essere completamente operativa. E cosa questo significherà è tutto da vedere. Il patron di Tesla ha assicurato che allenterà i controlli rimuovendo molti dei paletti introdotti negli ultimi anni contro la disinformazione e l’estremismo ma non è chiaro se alla fine deciderà di procedere su questa strada. Insomma dubbi e incertezze restano - in primis la chiusura definitiva dell’accordo che si preannuncia in ogni caso una corsa a ostacoli - e difficilmente saranno risolti a breve.
Leggi l'articolo completo suIl Mattino