SPA FRANCORCHAMPS - Ci sono top manager che legano indissolubilmente il proprio nome alla storia di un costruttore. È stato così per Piech con la Volkswagen....
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Ha una presenza globale (in pochi altri sono così ben spalmati in tutte le principali “region”) e una filosofia trasversale, cioè presidia tutti i segmenti del mercato, dalle vetture ai Suv, dai pick up ai commerciali, dalle emissioni zero alle alte prestazioni. È stata Nissan, per bocca di Ghosn, a lanciare per prima 2 delle 3 sfide che adesso tutti i costruttori hanno identificato come le priorità del futuro: l’auto elettrica e quella a guida autonoma. Ma l’aspetto più sorprendente di Nissan è forse l’altra faccia della luna, il tema delle high performance interpretato come nemmeno i brand specializzati in supercar sono riusciti a fare.
Certo, quando Ghosn planò a Yokoahama aprendo i cassetti fu travolto da una valanga di progetti, tutti intrigantissimi. Ma l’idea di portare la griffe GT-R a livelli spaziali fu ancora una volta sua. Un progetto del genere avrebbe potuto lucidare l’orgoglio aziendale e l’identità di marca come null’altro. Non si partiva da un foglio bianco, c’erano le pagine di storia scritte dalla Skyline GT-R del 1969 (la prima, motore 6 cilindri 2 litri da 160 cv) e, soprattutto, dalla R32 del 1991, una belva da 550 cavalli che venne in Europa a conquistare la prestigiosa 24 Ore di Spa (corsi e ricorsi).
Ma non era facile realizzare quello che fino all’ora non esisteva, cioè una vettura accessibile, in grado di trasportare 4 persone e sfoggiare prestazioni da biposto a motore centrale. Il gioiello (la sesta generazione della GT-R, quella voluta da Ghosn) arrivò nel 2007: compatto propulsore V6 biturbo, cambio automatico a doppia frizione posteriore, trazione integrale, perfetta distribuzione dei pesi, velocità sorprendente, accelerazione bruciante, piacere di guida esagerato. Ora c’è il nuovo modello e tutto fa un passo in avanti con un listino che parte da 101.900 euro.
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Il Mattino